Il governo trenta denari non si farà. Bisogna solo decidere quando si vota

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Manovrate quanto volete, ma mai come stavolta è Mattarella ad avere le carte in mano. E sa già quali domande porre ai suoi interlocutori non appena si apriranno le consultazioni formali, oltre a quelle informali già in corso.

Oggi al Senato i capigruppo che non vogliono votare faranno di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a chi chiede di dare la parola al popolo sovrano. Ma o per la mozione di sfiducia o per eventuali dimissioni dei ministri della Lega è al Colle che si sta per andare a finire. La devozione di Conte a Santa Maria del Rancore non lo aiuterà a risorgere. Sta giocando malissimo il suo ultimo tempo.
Questione di giorni

Lo scioglimento del Parlamento è solo questione di giorni, non si illudano. È un percorso che un politico di lungo corso come il Presidente della Repubblica conosce bene. Mattarella sa già che da due partiti avrà la stessa risposta. Matteo Salvini e Giorgia Meloni gli diranno che vogliono le elezioni anticipate.

Poi, i commedianti. Sarà giocoforza chiedere al Pd in quanti sono, viste le incredibili uscite di Matteo Renzi. Che faranno i capigruppo renziani in delegazione con Zingaretti? Si metteranno di traverso al segretario mentre questi dice a Mattarella che non ci sono le condizioni per un nuovo governo?

E quando il capo dello Stato si troverà di fronte Berlusconi potrà evitare di chiedergli se se la sente di far parte di una maggioranza con Di Maio? E a Di Maio, glielo chiederà Mattarella se è pronto a governare assieme a Berlusconi?
Da Mattarella il game over

Ma di che cosa stiamo parlando, a meno che non si voglia far nascere un governo burletta, un governo trenta denari. Sarà proprio Mattarella a pronunciare il fatidico game over.

Ci mancava pure Beppe Grillo a dire che si può cambiare qualcosa…. L’unica modifica che dovete fare è al reddito di cittadinanza. Datelo anche ai parlamentari che tornano a casa così la finite di frignare. Trenta denari al mese, non di più perché il vostro attaccamento alla poltrona non merita generosità immotivata.

Non hanno senso le manovre messe in campo – messe in scena – per screditare sempre di più un partito come il Pd, dove eleggono un segretario, Zingaretti, ma le decisioni vuole prenderle quello che hanno cacciato, Renzi, con i parlamentari che non sanno a chi dei due dare retta.
Il governo degli impossibili

Ecco perché più di qualcosa ci dice che contrariamente a quel che si vuol far credere, Mattarella non sia affatto convinto di favorire manovre boomerang. Il governo degli impossibili è fuori da ogni cultura istituzionale: distruggerebbero l’Italia schiaffeggiandosi più di prima.

Ne prendano atto il prima possibile anche oggi a Palazzo Madama. Non c’è da tirarla troppo per le lunghe questa storia del voto sulla mozione di sfiducia al governo. Anche perché è davvero curioso che nelle stanze della Camera alta ci sia chi sostiene che non si deve votare per far scornare tra di loro Lega e Cinquestelle. Ma che democrazia sarebbe quella che rifiuta di votare sì o no alla permanenza in carica di un governo…..                                                                                                                                                      fonte https://www.secoloditalia.it/