Il lato oscuro di Napoli, dai botti un mercato illegale da 30 milioni

0
81

La novità di quest’anno è stata ribattezzata D1os, ha un corpo cilindrico, un rivestimento di carta bianca con strie azzurre, ed è una sorta di petardo ma molto più potente di quelli normalmente commercio, l’ennesimo omaggio a Maradona.

Ma, sostanzialmente, questi ordigni molto richiesti nel mercato illegale dei fuochi pirotecnici hanno la stessa ‘anima’, una grande quantità di polvere esplodente per realizzare un botto che possa essere sentito a distanza. Sono micidiali, insicuri, pericolosi per chi li fabbrica, per chi li trasporta e commercializza e per chi decide di utilizzarli per ‘festeggiare’.

Eppure vengono venduti a caro prezzo nelle feste di fine d’anno. Un giro d’affari difficile da stimare, anche perchè si tratta di un sommerso, ma che fonti di forze dell’ordine indicano aggirarsi, solo per Napoli e provincia, intorno ai 30 milioni di euro l’anno.

Forse non quest’anno, dato che Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli da soli 70 giorni, con un’ordinanza mai vista prima del capoluogo campano, ha vietato l’esplosione di botti o fuochi pirotecnici per San Silvestro e Capodanno. Vero è, che, grazie a una campagna di sensibilizzazione martellante nelle scuole condotta anche da carabinieri e polizia, negli ultimi dieci anni l’utilizzo di botti e fuochi luminosi è andato via via scemando all’ombra del Vesuvio e ormai petardi, mortaretti, candele e trick track si sentono esplodere solo negli ultimi due giorni dell’anno.