Il libro usato piace sempre di più. E aiuta l’ambiente

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“Hai letto questo libro?”. Quante volte vi sarà capitato di domandarlo ad un amico… Meno frequente invece la domanda “Cosa ne hai fatto di quel libro una volta letto?”, oppure “Dove te lo sei procurato?”. Eppure non è più così scontato che arrivi dritto da una libreria (o da un corriere) che venda libri nuovi. L’acquisto di libri usati infatti, per ragioni sia economiche sia ecologiche, è una pratica sempre più diffusa, così come lo è lo scambio e la condivisione.

Quel libro che non apriamo più potrebbe essere risorsa per tanti lettori e alleato dell’ambiente, può avere una nuova vita se donato a una biblioteca, venduto a un mercatino, regalato o prestato ad un amico. È stato calcolato che la realizzazione di un libro causa l’immissione nell’atmosfera di 27 kg di CO2 e il taglio di 24 alberi. E, secondo Greenpeace, gli italiani hanno un consumo di carta pro-capite tra i più alti del mondo: circa 200 kilogrammi, cioè 80 risme di A4. Ciò significa che una famiglia di 4 persone “consuma” 2 alberi l’anno. Pare anche che per produrre un libro si inquini come per 14 e-book, ma sono ancora tanti per fortuna quelli che non resistono al fascino delle pagine sfogliate una ad una, senza contare che se acquisti un libro cartaceo, puoi venderlo o donarlo a qualcun altro, mentre lo stesso non si può fare con il formato digitale.

Per vendere un ebook usato, infatti, occorre l’autorizzazione dell’autore, come ribadito di recente da una sentenza della Corte Europea, secondo la quale la fornitura al pubblico, mediante download, di un libro elettronico per un uso permanente rientra nella nozione di “comunicazione al pubblico”.

Allora per tagliare un po’ i costi meglio tuffarsi nelle mille possibilità del mercato dell’usato. World of Books, il più grande rivenditore di libri di seconda mano del Regno Unito, stima che il mercato del riutilizzo stia crescendo fino al 10%, mentre la popolarità degli e-book continua a diminuire. Altro che biscotti appena sfornati! Secondo molti niente batterebbe il profumo dei libri e delle loro pagine stampate, per non parlare dell’affascinante universo che vi è intorno: luoghi di cultura, biblioteche, cattedrali del sapere che alcuni non rinunciano a frequentare.

Secondo World of Books i cittadini sono sempre più sensibili ai libri di seconda mano. La lettura “eco-compatibile” ha registrato un aumento dei ricavi delle vendite da 573.000 sterline nel 2017 a oltre 1,4 milioni di sterline due anni dopo, con decine di migliaia di libri venduti ogni settimana nei 185 negozi. Anche la casa editrice inglese National Trust ha guadagnato 1,8 milioni di sterline dai libri usati triplicando le proprie vendite in due anni. “I nostri negozi non affascinano le persone solo per i libri, ma anche per le meravigliose scoperte nascoste tra le pagine dei volumi, da documenti antichi fino alle immagini storiche, autografi importanti e lettere. Sono davvero un tesoro di gemme nascoste!”, ha dichiarato al quotidiano The Telegraph David Jackson, volontario presso il negozio di libri di seconda mano di Hardwick Hall, nel Derbyshire, in Inghilterra. “Pare che un cliente abbia addirittura trovato una lettera di 70 anni fa firmata dalla star Bing Crosby, che annunciava in gran segreto l’arrivo del suo film Road to Rio con Bob Hope”, ha spiegato entusiasta il dipendente.

Atmosfere uniche e immersive di luoghi di cultura che cambiano da nazione a nazione. Il mercato di College Street a Calcutta, in India, è il più grande mercato di libri di seconda mano al mondo. Ogni mattina un rituale quotidiano di preghiera e incenso avvolge migliaia di volumi antichi riposti su altissimi ripiani in mogano. Vie strettissime tra tendaggi colorati, luci soffuse e libri impilati disordinatamente dove sorge un vero e proprio mercato di scambio. Un luogo conosciuto come “Book Town” che si estende per oltre un miglio e che mette a disposizione ogni tipo di testo immaginabile, disponibile in bengalese, inglese, mandarino, sanscrito, olandese e in tanti altre lingue di mezzo mondo.

Ma il fascino antico di College Street rischia di scomparire a causa del progetto Barnaparichay Mall: un enorme centro commerciale che verrà inaugurato la prossima estate e offrirà eleganti e moderne boutique, una biblioteca, negozi, bar e ristoranti. “Il centro commerciale nasce per arricchire la cultura del libro e le abitudini di Calcutta”, ha affermato Sankalan Tatar, dello studio di architettura Prakalpa Planning Solutions a un giornale locale. “Sarà un centro commerciale integrato. La letteratura, la vita e il tempo libero saranno sotto lo stesso tetto. Questo sarà il luogo più accattivante nel nord di Calcutta”, ha detto. Non sono però dello stesso avviso i dipendenti librai, che da generazioni dedicano passione e impegno per favorire il baratto dei libri nella vicina Book town.

L’ecatombe silenziosa di piccole librerie e biblioteche, luoghi importanti per lo scambio di libri di seconda mano, sostituite da centri commerciali e grandi catene di distribuzione è un problema che interessa la maggior parte dei Paesi, compreso il nostro. Molti l’hanno definita una Caporetto della cultura e il Parlamento italiano è già intervenuto con la legge per la promozione dei libri e della lettura approvata di recente in via definitiva. Nascerà anche nel nostro Paese un Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, con uno stanziamento di circa 3,5 milioni di euro l’anno. Avremo per la prima volta la “Capitale italiana del libro”, titolo che verrà assegnato ogni anno a una città diversa. E ci saranno agevolazioni fiscali per librerie e biblioteche, con risorse per le scuole impegnate nella gestione delle biblioteche. Visoni che si traducono in fatti.

C’è molto ancora da fare e soprattutto da ricordare perché promuovere la lettura significa investire nel futuro, partendo da solide basi.