IL #M5S HA APPENA VINTO UNA BATTAGLIA DIFFICILISSIMA, PER L’#ACQUAPUBBLICA

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PROROGATA ANCHE LA CONCESSIONE AD #ACQUEDOTTOPUGLIESE, PER SOPPERIRE ALLA NEGLIGENZA DELLA GESTIONE EMILIANO.

In questi anni abbiamo parlato molto di ACQUA PUBBLICA, in particolare in Puglia ci siamo riferiti all’#AQP che è la Società per Azioni di proprietà pubblica che gestisce il Servizio Idrico Integrato, ovvero di captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili, di fognatura e di depurazione.

Prima di tutto questo però, c’è il tema dell’APPROVIGIONAMENTO, cioè della raccolta e del prelievo delle acque “a monte”.
Perché l’acqua arrivasse in Puglia sono state necessarie grandi opere idrauliche, che sono state prima costruite e poi gestite dall’EIPLI (Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia) che agisce quale fornitore all’ingrosso di acqua non trattata:
– per usi potabili agli acquedotti Pugliese, Lucano e al Consorzio Jonio Cosentino in #Calabria;
– per usi irrigui a nove consorzi di bonifica nelle Regioni #Basilicata, #Campania e #Puglia;
– per usi industriali all’ILVA di Taranto e ad altri utenti minori.

Al 2011, Governo Monti, risale il tentativo di svendita di questo ente che, dopo essere stato fortemente indebitato negli anni, è stato liquidato.

Il Governo Gentiloni ha invece la responsabilità di aver individuato la forma societaria della Società per Azioni in sostituzione dell’ente liquidato.

Parliamo di un ente, che ha vissuto 40 anni di commissariamento e che da 8 è in liquidazione. UNO SPRECO DI SOLDI PUBBLICI che non riesce a sanare il pesante gap infrastrutturale che vivono queste Regioni, su cui noi vogliamo invece fortemente intervenire.

Il passaggio successivo era ovvio e scontato: l’ingresso dei privati nella società.

Ma la vecchia politica non aveva fatto i conti con IL MoVimento 5 Stelle che oggi HA VIETATO PER LEGGE L’INGRESSO DEI PRIVATI NELLA SOCIETÀ CHE ANDRÀ A SOSTITUIRE L’EIPLI, vincolando la partecipazione alla società soltanto alle Regioni e al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

NESSUN SOGGETTO PRIVATO dunque, né società né fondazioni, POTRÀ ACQUISIRE QUOTE della neonata società.

Sappiamo benissimo che la cosa migliore di tutte sarebbe stata quella di cambiare la forma della società scegliendo l’ENTE DI DIRITTO PUBBLICO, ma purtroppo, attraverso questa scelta, l’indebitamento dell’ente avrebbe gravato, ai sensi delle norme sul fiscal compact, sull’indebitamento dello Stato entrando nel bilancio pubblico. La forma della SpA consente di sganciare l’ente e il suo ingente indebitamento dal bilancio dello Stato. Lasciare la forma SpA e vietare per legge l’ingresso dei privati è l’artificio giuridico più congeniale alla doppia esigenza di:
– una gestione pubblica (fortissima!)
– un contenimento del debito pubblico (necessario!).

Per quanto riguarda AQP invece, oggi abbiamo PROROGATO di due anni, fino al 31 dicembre 2023, la CONCESSIONE del SERVIZIO IDRICO all’Acquedotto Pugliese, PER SOPPERIRE ALLA NEGLIGENZA DI EMILIANO, che ancora non ha chiarito cosa intenda fare per il futuro di questo importante ente.

In questi due anni aggiuntivi si avrà modo, e noi vigileremo affinché avvenga, di occuparsi, finalmente in maniera seria, dell’assetto primario del distretto, delineando le caratteristiche della società di approvvigionamento.
Anche questo è stato un tema a lungo trascurato da parte della vecchia politica, eppure di fondamentale importanza per la Puglia: è arrivato il momento di aprire anche in Puglia una nuova stagione di confronto sulla necessità CHE L’ACQUEDOTTO PUGLIESE SIA FINALMENTE RIPUBBLICIZZATO, cosa che Emiliano ha evitato accuratamente di fare, chissà per difendere quali interessi, nonostante le proposte in tal senso del Movimento 5 Stelle Puglia e di una parte della sua stessa maggioranza.

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