IL #M5S #PUGLIA DENUNCIA CON FORZA: SULL’#AGRICOLTURA UNO DEI PEGGIORI FALLIMENTI DI EMILIANO!

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Il #PSR (Piano di Sviluppo Rurale) consiste in 1,6 MILIARDI DI EURO a disposizione della Regione Puglia, per gli anni 2014-2020.
È prevista una dotazione per ognuna delle 20 misure, che si differenziano tra loro per gli obbiettivi finali che intendono raggiungere: “investimenti in immobilizzazioni materiali” (misura 4), per esempio, o “sviluppo delle aziende agricole o delle imprese” (misura 6), “agricoltura biologica” (misura 11), ecc…

QUESTE RISORSE VANNO SPESE RISPETTANDO ALCUNE REGOLE, come per esempio la regola del cosiddetto “n+3”, prevista dall’art. 136 del Regolamento Europeo 1303 del 2013, che obbliga la Regione, ogni volta che impegna una spesa in bilancio di queste risorse, ad avviare le procedure di PAGAMENTO ENTRO TRE ANNI dall’impegno, PENA IL DISIMPEGNO DELLE RISORSE da parte della Commissione Europea.

In poche parole, quanto stanziato nel 2016 può essere utilizzato ENTRO IL 31 DICEMBRE 2019.

In Puglia, a causa dei ritardi nella spesa, RISCHIAMO DI PERDERE per sempre 166 milioni di euro di fondi europei, che uniti ai fondi del cofinanziamento, che verrebbe meno se si perdono i fondi europei, fanno in totale 275 MILIONI DI EURO. A meno che la Regione inizi a spendere circa 1 MILIONE DI EURO AL GIORNO delle risorse impegnate nel 2016, ogni giorno, fino al 31 dicembre 2019!

Tutto questo è avvenuto principalmente perché I BANDI con cui sono state impegnate le risorse SONO STATI SCRITTI MOLTO MALE. Il peggiore disagio è nato attorno al requisito della “valutazione delle performance economiche”, sulla base del quale sono state stilate le graduatorie dei bandi.

Ogni azienda partecipante al bando infatti, doveva indicare quale fosse l’incremento delle performance economiche a seguito dell’investimento sostenuto, per cui chiedeva il contributo europeo, rispetto alla situazione precedente all’investimento stesso.
Il risultato veniva poi rapportato alla media dei risultati ottenuti da tutte le imprese partecipanti, individuando così dei punteggi da attribuire ai fini della formazione della graduatoria.
Tutto ciò però avveniva in assenza di verifiche oggettive sui dati inseriti dalle aziende partecipanti, che hanno potuto inserire in molti casi i dati in modo del tutto arbitrario (per esempio sul prezzo di vendita del prodotto agricolo o sul costo di pernottamento in un agriturismo) poiché MANCAVANO DEI PARAMETRI DI RIFERIMENTO, che dovevano essere forniti a monte dalla Regione.

Ecco che così facendo si è alzata di molto la media delle performance economiche, a cui riferirsi per l’attribuzione dei punteggi, e molte aziende hanno ottenuto un punteggio pari a zero, venendo escluse solo perché SI CONFRONTAVANO CON UNA MEDIA FUORI CONTROLLO.

Molte di loro si sono rivolte al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e poi al Consiglio di Stato e la Regione ha continuato a nicchiare, anche rispetto alle sentenze del TAR, giungendo oggi a un passo dal disimpegno.
IL DISIMPEGNO È UN DANNO DRAMMATICO, che si aggiunge al fatto che NEL 2019 È STATO SPESO NON PIÙ DEL 20 % DELLE RISORSE disponibili per gli anni 2014-2020. Il disimpegno avrà conseguenze anche per le assegnazioni di risorse dei prossimi anni alla Regione Puglia.

Quando EMILIANO sarà SOLO UN BRUTTO RICORDO PER I PUGLIESI purtroppo rimarrà il segno del suo operato. In ogni caso, è importante voltare pagina con il Movimento 5 Stelle Puglia alla guida della Regione Puglia.

IL PROSSIMO ANNO FINALMENTE POTREMO LIBERARE LA NOSTRA PUGLIA.