Il “momento giusto” in politica è essenziale

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Tra Monti e Draghi l’unica differenza sostanziale è che il primo ha ereditato un buco di bilancio di 20 miliardi che andava coperto nel giro di tre settimane pena sanzioni europee certe, il secondo ha ereditato un piano di aiuti europei di 209 miliardi da spendere nel giri di sei anni.
Le tante cose accadute dai tempi di Scelta Civica, fanno di me tutto tranne che un “montiano”, ma riconosco che, a chi accettò di prendere il cerino alla fine del 2011, vada riconosciuto un coraggio assai diverso rispetto a quello di chi ha accettato di prenderlo adesso.
Dubito che i numerosi folgorati sulla via di Damasco possano arrivare a tanto, in termini di onestà intellettuale.
Accontentiamoci delle folgorazioni, sono già un passo avanti utile al Paese.