IL MONDO PRIMA E DOPO IL REDDITO DI CITTADINANZA

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Oltre un milione di domande accolte, 444mila respinte e 112mila già in lavorazione: è il bilancio dell’Osservatorio dell’Inps sul #RedditodiCittadinanza. Tre cifre che ci danno l’idea di una macchina che ormai si è messa in moto, anche con le opportune verifiche su chi ne ha effettivamente diritto, traducendo così finalmente in realtà il nostro celebre motto “Nessuno deve rimanere indietro”. Con 90mila beneficiari il #Lazio si colloca al quarto posto tra le regioni che maggiormente beneficiano della misura, dopo Campania, Sicilia e Puglia, staccando di poco la Lombardia, che registra quasi 85mila beneficiari.

Ironia della sorte: proprio nello stesso giorno in cui il MoVimento 5 Stelle incassa un nuovo risultato positivo riguardo alle Politiche sociali, arriva un altro affondo per il Jobs act di Matteo Renzi la Corte di Appello di Napoli si è pronunciata sulla legittimità della disciplina sui licenziamenti collettivi, con un doppio rinvio, alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia UE. Due in particolare le irregolarità evidenziate: una è “l’eccesso di delega” e riguarda la procedura con cui è stato approvato il provvedimento, attraverso la quale all’epoca il #GovernoRenzi ha praticamente bypassato il Parlamento; l’altra #irregolarità riguarda invece la differenza di trattamento di lavoratori coinvolti in un licenziamento collettivo che si viene a verificare in base a se questi sono stati assunti prima o dopo l’entrata in vigore del Jobs Act, ovvero il 7 marzo 2015: i primi, godendo ancora dell’applicazione dell’ #articolo18 dello Statuto dei lavoratori, smantellato dal Jobs Act, avrebbero diritto alla reintegrazione e a un’indennità risarcitoria, mentre i secondi avrebbero diritto solo ad un’indennità monetaria oltretutto troppo bassa a fronte della perdita del posto di lavoro.

Questi dati sull’andamento del Reddito di Cittadinanza e del #JobsAct ci raccontano di una visione diversa di Paese e di come questa possa incidere concretamente nella vita delle persone. Da un lato abbiamo un milione di persone a cui lo Stato ha teso la mano, dall’altro invece una nuova spaccatura generazionale nel mondo del lavoro e un trattamento delle tutele riviste al ribasso. E’ la raffigurazione, nello stesso giorn