Il Mose non funziona, ora i tecnici escono allo scoperto: “Impossibile sollevarlo”

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Francesco Ossola, ingegnere, docente universitario a Torino, è il “commissario tecnico” del Mose, colui che è finito in questi giorni sul banco degli imputati dell’opinione pubblica, insieme all’opera stessa. Ieri sulle dighe mobili che dovrebbero difendere la città di Venezia è scoppiato il putiferio: chi si chiede perché non funzionino ancora, chi dice che non funzioneranno mai, chi invece che i commissari avrebbero dovuto avere più coraggio e alzarle per difendere gli abitanti dall’acqua alta eccezionale di martedì sera. Dunque, dopo 16 anni di spreco di denaro pubblico (quasi 7 miliardi) perché il Mose ancora non funziona? Ossola ha provato a dare qualche spiegazione in un’intervista al Corriere della Sera, e le sue riflessioni non fanno che aumentare i dubbi su quest’opera. Stando così le cose, se c’è acqua alta a Venezia, non si può contare sul Mose.

Infatti “non è tecnicamente possibile” alle condizioni attuali il sollevamento, anche parziale in momenti di emergenza, del sistema Mose. Lo riferiscono prima alcune fonti del Consorzio Venezia Nuova. Lo conferma Ossola poi. “In questo momento il Mose non si può alzare per difendere Venezia dall’acqua alta. Nel 2019 erano previsti solo dei test di sollevamento che stiamo svolgendo e lo avevamo scritto al ministero delle Infrastrutture lo scorso 10 dicembre”. Spiega il Cvn che “il sollevamento di una parte delle dighe non ‘salva’ la laguna da un’acqua alta eccezionale”. Lapidario invece è il commento di Arrigo Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar di Venezia: “Il Mose, opera folle e la più grande ruberia degli ultimi 50 anni in Italia, non è stato messo in funzione per colpa loro, per colpa dei governi precedenti e di quello attuale”.

Ossola prova a spiegare: “Volendo, le dighe si potrebbero alzare già oggi? In realtà no, perché c’è un problema di risorse umane. Per alzarle in modalità manuale servono quattro squadre, una per ogni schiera, di una ventina di persone ciascuna. Noi ne abbiamo una, per ora, che serve per i test. Abbiamo sottoposto al Provveditorato la necessità di reclutare questi tecnici e formarli adeguatamente. Stiamo poi finendo i collegamenti per tutti gli impianti. Noi non possiamo alzare il Mose quando vogliamo: potrebbero essere la Protezione civile o la Prefettura ad autorizzarci a fare questa operazione prima del collaudo”.

Infine una domanda che in questi giorni più di qualcuno si è fatto: quanto costa un test di sollevamento? “Circa 100 mila euro, ma perché ci sono dei costi più elevati per i monitoraggi e anche più personale. Un sollevamento ‘normale’ costerà sicuramente di meno”. Quanto non è dato saperlo. Come non è dato sapere quando sarà ultimata quest’opera e quanti soldi pubblici saranno ancora sprecati.