Il Movimento 5 Stelle sulle nomine pubbliche fu molto chiaro nei suoi criteri nel 2018: competenza, trasparenza ed onestà

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Se ne è discusso molto in questi giorni, e nelle scorse settimane. Un tema di tale rilevanza non passa sotto il tappeto, specie se parliamo delle più importanti società partecipate dallo Stato: Eni, Poste, Terna, Leonardo, Enel, Enav, Mps. Nel complesso, quasi 1000 posti dovranno essere rinnovati, e parliamo di un 36% di piazza Affari. Una partita importante, decisiva, eppure i nostri criteri cardine non vanno mai, MAI dimenticati.

Si tratta di nomine governative, dunque spetta al governo la presentazione delle liste con i nomi dei candidati ai vari cda e la griglia dei vertici, la quale scadenza è oggi, 20 aprile 2020.
Quello che in questo caso è il nostro ruolo, da parlamentari, non è dunque certo intercedere nelle trattative, né proporre dei nominativi. Ma vigilare sui nominativi proposti, questo si!
E vedere tra le fila delle nomine da rinnovare il nome di Descalzi, sotto processo per corruzione internazionale della più grossa tangente della storia (1,1 miliardo) ed indagato per omessa comunicazione di conflitto d’interessi, mentre Eni è indagata per depistaggio, non è un nome che possa essere messo sul tavolo da riconfermare. Proprio NO!

Come M5S in parlamento ci siamo battuti molto su questo capitolo, e da tempo: sono stati richiesti incontri in merito, sono stati prodotti atti, se ne è discusso nelle commissioni competenti. Era un tema da affrontare con estrema attenzione e cautela, eppure le risposte non ci sono state e qualcuno dovrà prendersi questa grande responsabilità, o meglio questo grande peso.

Per quanto mi riguarda, voglio ricordare le parole del Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio sul tema durante l’audizione congiunta con le commissioni Affari Esteri giovedì scorso: Continuità o discontinuità non sono i principali criteri di scelta, ma vanno selezionati i migliori per il bene dell’Italia. Ed è proprio per questo, proprio perché la scelta deve essere fatta tra i migliori, che il mio consenso alla nomina di Descalzi non può essere dato.