Il Papa: ogni violenza contro la donna è una profanazione di Dio

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Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 53.ma Giornata mondiale della pace, Francesco esorta a guardare alla Vergine, luce per indicare il cammino della Chiesa. Il Pontefice, vedendo il suo esempio, invita fortemente a rispettare il corpo delle donne, sfruttato, offeso e abusato, a tutelare la loro maternità, spesso umiliata in nome di una crescita economica

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Nel grembo di Maria c’è la storia dell’umanità, c’è il futuro della Chiesa, ci sono le storie delle madri che lasciano tutto per tutelare il loro bimbo ma sono viste come “numeri in esubero”, ci sono le ferite delle donne che non vengono rispettate nel proprio corpo mentre “dal corpo di una donna – afferma Francesco – è arrivata la salvezza”. Nell’omelia della Messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 53.ma Giornata mondiale della pace, il Papa ricorda che “ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna”, è lei che prende “a cuore la vita”, grazie ai suoi doni si costruisce un mondo migliore e di pace pertanto è necessario tutelare la sua dignità e soprattutto includere la donna nei processi decisionali perché una sua conquista “è una conquista per l’umanità intera”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Non c’è salvezza senza la donna

“In Dio ci sarà per sempre la nostra umanità e per sempre Maria sarà la Madre di Dio”: sottolinea il Papa, ricordando che nel suo grembo, Dio e l’umanità si sono uniti per non lasciarsi mai più, “anche ora, in cielo, Gesù vive nella carne che ha preso nel grembo della madre. In Dio c’è la nostra carne umana!”

Da lei, donna, è sorta la salvezza e dunque non c’è salvezza senza la donna. Lì Dio si è unito a noi e, se vogliamo unirci a Lui, si passa per la stessa strada: per Maria, donna e madre. Perciò iniziamo l’anno nel segno della Madonna, donna che ha tessuto l’umanità di Dio. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna.
Donna, fonte di vita, ma continuamente offesa

Ripartire dalla vita dunque perché, Francesco lo sottolinea più volte, le donne sono fonti di vita ma non rispettate; sono “continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo”.

“Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”

La maternità umiliata

Nella riflessione del Papa non manca l’immagine del corpo della donna “sacrificato sugli altari profani della pubblicità, del guadagno, della pornografia, sfruttato come superficie da usare”; un corpo che invoca rispetto perché “è la carne più nobile del mondo, ha concepito e dato alla luce l’Amore che ci ha salvati!”

Oggi pure la maternità viene umiliata, perché l’unica crescita che interessa è quella economica. Ci sono madri, che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il cuore vuoto di amore.