IL PD ORA NON HA PIÙ ALIBI

0
65

Il gioco di Renzi è stato chiaro sin dall’inizio. Doveva ad ogni costo conservare le sue quote parlamentari, e pertanto la scelta di avvallare il Bisconte, anche se ammantata di nobili intenti ( le clausole da disinnescare, i pieni poteri da scongiurare) rientrava principalmente nella sua strategia personale.
Ora, costituendo il suo partito si pone in posizione di forza: potrà essere determinante per l’ azione politica che si vorrà intraprendere, potrà staccare la spina, se lo riterrà opportuno, ed in caso di scarso gradimento, avrà sempre la possibilità di scaricare il peso dell’operazione fallimentare sul PD.
Il pd. Nel pd ci sono quelli che manifestano delusione per la nuova frammentazione, e quelli che godono dell’affrancamento dal despota.
Una scissione a destra che sostituisce di fatto, quella a sinistra, visto che Leu e componenti stanno di fatto rientrando in ditta.
Un aspetto positivo è dato dal fatto che il pd derenzizzato, non ha più alibi, né scuse, ed ora dovrà ritrovare la propria identità, la propria narrazione ed i propri contenuti, perché condivisibili o no, Renzi nel suo campo li saprà trovare.
Una sana competizione insomma, che non può nuocere, al centro sinistra, perché di solo anti salvinismo non si campa.
Mi auguro che tra i propositi del pd zingarettiano non vi sia soltanto il fine di inglobare il M5S perché non solo, non sarebbe un’ operazione di facile realizzazione, ma costituirebbe una pericolosa contaminazione populista i cui risvolti sarebbero imprevedibili e difficili da gestire.