Il pericolo dell’inflazione da materie prime

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In Cina la pubblicazione del dato sull’inflazione dei prezzi alla produzione (PPI) ha mostrato che il costo in rialzo delle materie prime ha causato il livello più alto dal 2008 a maggio, aumentando ulteriormente le pressioni sui prezzi globali.

L’indice PPI è salito addirittura del 9%, dopo un aumento del 6,8% ad aprile: la Cina sta valutando un tetto ai prezzi della carne suina e del carbone per contenere gli elevati costi di input. Tranquillo invece l’indice dei prezzi al consumo che, nel mese di maggio, è salito su base annua “solo” dell’1.3%, denotando fatica a trasferire i costi ai consumatori finali da parte delle aziende.

Passando agli USA riteniamo di particolare interesse un fenomeno di questi giorni, ovvero il record raggiunto dalle operazioni di reverse repo (503 mld $!) che le banche USA effettuano con la FED per depositarvi la liquidità “in eccesso” che non sanno più dove parcheggiare (con la FED, quindi, che toglie indirettamente liquidità dai mercati); inoltre i mercati temono il tapering del QE a breve. Tutto questo stride con la discesa dei rendimenti dei Treasury di queste settimane, che hanno registrato un netto calo. Anche le aspettative di inflazione di lungo termine si sono parimenti ridimensionate (ora solo più al 2.35% da livelli elevatissimi). Tutto questo potrebbe significare anche che il mercato ha una nuova preoccupazione, e qui ci si ricollega al discorso fatto in precedenza sui costi: si inizia a temere che la crescita esplosiva dei prezzi delle commodities e quindi dell’inflazione possa rallentare i consumi e dunque la ripresa economica, costringendo la Fed a mantenere il piede sull’acceleratore.

Passando al mercato azionario riportiamo un segnale che rafforza il buon comportamento relativo del mercato europeo verso gli USA: in tema di flussi in entrata verso Europa (e relativo supporto per l’euro), vi è la notizia di un flusso in entrata record su un ETF di Blackrock che replica il MSCI Eurozone (per 1.1 miliardi di $). La fonte stessa (Bloomberg) lo vede come un segnale del recente interesse verso l’azionario continentale da parte degli investitori americani.

Chiudendo con le banche centrali, l’unico punto importante della riunione odierna della BCE sarà capire se la Lagarde segnalerà che il passo attuale di acquisti verrà mantenuto per tutto il terzo trimestre, cosa che sarebbe intesa come un risultato accomodante dal mercato, o se comunicherà che si vive alla giornata, segnalando maggior incertezza.