Il Piano Moavero archivia la guerra alle ong e articola l’impegno europe

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È pienamente condivisibile la proposta per la regolazione e il controllo dei flussi migratori rilanciata oggi dal Ministro Moavero in un’intervista al Corriere della Sera, in vista del Consiglio Affari Esteri di domani. È una proposta ambiziosa, ma necessaria.
Il Piano Moavero archivia la guerra alle ong e articola l’impegno europeo. Interviene a monte e a valle del fenomeno complesso e epocale delle migrazioni: adeguato finanziamenti per cooperazione allo sviluppo e alla mitigazione dei danni ambientali per i Paesi di origine dei flussi, anche per incentivare accordi per il rimpatrio; utilizzo degli uffici dei Paesi Ue per analisi domande di asilo; corridoi umanitari; missione navale europea; revisione delle regole di Dublino e ‘aree franche’ nei Paesi di sbarco per una condivisione sistematica dell’accoglienza; rimpatri. In parlamento, servirebbe una condivisione bipartisan della proposta al fine di rafforzare la capacità negoziale dell’Italia a Bruxelles. A tal fine, la prima mossa spetterebbe ai principali azionisti del governo Conte: dovrebbero cambiare rotta, quindi abbandonare il pericoloso e inutile Decreto Sicurezza bis e chiedere, ‘in cambio’, il sostegno da parte delle forze di opposizione al Piano Moavero. Sarebbe un’iniziativa seria a difesa dell’interesse nazionale. Ma richiede il ritorno della politica e un senso di responsabilità istituzionale finora in drammatica carenza a tutte le latitudini.