Il presepe che vedete in questa foto racconta una storia molto bella

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La storia di un’insegnante di religione, dei suoi studenti, di un piccolo comune di poco più di diecimila abitanti che ha per parroco un giovane volontario della Mare Jonio.

Questo presepe racconta di una scuola in cui la classica ora di religione è sempre stata un’ora prima di tutto dedicata all’educazione all’accoglienza, al rispetto della dignità umana, a temi importanti come quello della diversità e dell’immigrazione. Per questo i ragazzi della scuola media Dante Alighieri di Nonantola, in provincia di Modena, hanno scelto di realizzare un presepe nel quale a far parte dell’equipaggio, con le magliette azzurre della Ong #Mediterranea, ci sono loro. E su una zattera, sul tetto della nave, la Madonna, San Giuseppe e Gesù, salvati in mare.

Ora vi aspetterete la seconda parte di questo post, quella in cui vi racconto delle polemiche delle famiglie contro questa insegnante di religione sovversiva perché insegna l’amore per il prossimo. E no, questa volta no.

Questa fotografia di un’Italia incattivita, aggressiva, integralista, non è la fotografia di tutto il paese. Con buona pace di chi tra rosari, presepi ostentati e madonne invocate vuol far credere questo anzi, vorrebbe questo, i genitori di questi ragazzini sono stati felici di essere stati coinvolti nel progetto.

Felici di sapere che quando sono a scuola i loro figli imparano ad essere cittadini migliori di noi e che il futuro è ancora tutto da scrivere, anzi da costruire. Come questo bel presepe.

Matteo Orfini