IL PRIMO DICEMBRE DEL 1955 ROSA PARKS RIFIUTAVA DI CEDERE IL SUO POSTO SUL BUS

0
68

“La gente continuò a dire per molto tempo che non cedetti il mio posto semplicemente perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, o almeno non più di come lo ero alla fine di ogni giornata. Non ero neppure vecchia, sebbene alcuni immaginano fossi abbastanza avanti con gli anni all’epoca.
No, ero solo stanca di arrendermi.”

Il 1 dicembre 1955 Rosa Parks, una sarta di Montgomery (Alabama), sale su un autobus, paga il biglietto e si siede in un posto vuoto nella prima fila di sedili “comuni” dopo quelli riservati ai bianchi.
Lentamente l’autobus si riempie e i posti per i bianchi vengono tutti occupati. Allora l’autista ordina a Rosa Parks e ad altre quattro persone di colore di spostarsi nella parte posteriore dell’autobus e lasciare il proprio posto ai bianchi che erano in piedi. Rosa, a differenza degli altri, rifiuta e così il guidatore chiama la polizia per farla arrestare.
Finisce in carcere con l’accusa di aver violato le leggi segregazioniste dell’Alabama che obbligavano i neri a cedere ai bianchi i posti dell’autobus nel settore comune.
L’atto coraggioso di Rosa innescò una grande protesta della comunità nera e sostanzialmente provocò la nascita del movimento per i diritti civili.
Per 381 giorni i mezzi pubblici di Montgomery furono oggetto di un serrato boicottaggio.
L’anno seguente il caso Parks arrivò davanti alla Corte Suprema che decretò incostituzionale la legge segregazionista sui mezzi pubblici dello stato dell’Alabama.
“The Mother of the Civil Rights Movement”, così venne soprannominata Rosa Parks, col suo gesto di disobbedienza civile aveva accesso la fiamma del movimento antirazzista, cambiando per sempre la storia.

“Ogni persona deve vivere la propria vita come se fosse un modello per quella degli altri.” Rosa Parks

da Cannibali e Re