“IL RECOVERY PLAN NON DIVENTI RECOVERY CLAN!”

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IVANO TONOLI, SEGRETARIO NAZIONALE PARTITO UNIONE CATTOLICA: “DAL DIRETTORE NAZIONALE DELLA DIA, DOTTOR VALLONE, UN CONTRIBUTO PROPOSITIVO PREZIOSO CHE IL PARLAMENTO HA IL DOVERE GIURIDICO E MORALE DI RECEPIRE CON TEMPESTIVITA’ E PRONTEZZA, PERCHE’ IL DEFINITIVO CEDIMENTO DELL’ECONOMIA LEGALE ITALIANA, DI FRONTE ALLA GIGANTESCA FORZA D’URTO LIQUIDA DELL’ECONOMIA ILLEGALE MALAVITOSA, POTREBBE ESSERE QUESTIONE NON DI POCHI ANNI MA ADDIRITTURA DI POCHI MESI”

L’AGGIORNAMENTO SEMESTRALE DELLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA, APPENA ILLUSTRATO ALLA CAMERA E AL SENATO, RAPPRESENTA LA NATURALE E ARMONICA INTEGRAZIONE – SUL PIANO DEGLI STRUMENTI AMMINISTRATIVI PREVENTIVI – DEL “CODICE GRATTERI” CHE AGISCE SUL PARALLELO VERSANTE RIFORMATORE DELLE SANZIONI PENALI E DELLE PROCEDURE ESECUTIVE PERSONALI E PATRIMONIALI: “LA POLITICA NON DEVE INVENTARE PROPRIO NULLA; IL SUO UNICO COMPITO E’ INSERIRE “SIC ET SIMPLICITER”, SENZA UNA VIRGOLA IN PIU’, LE AUTOREVOLI PROPOSTE ALTRUI, E DI PER SE STESSE AUTO-APPLICATIVE, IN ATTI E IN PROVVEDIMENTI CON FORZA DI LEGGE”

DAI CATTOLICI UNITI LA CONFERMA INOLTRE, DOPO LE ULTIME VICENDE DI CRONACA TROPPO SIMILI ALLE PRECEDENTI E SOLO PER UN MIRACOLO NON CULMINATE IN TRAGEDIE IRREPARABILI, DELLA PIENA SOLIDARIETA’ ALLE GUARDIE GIURATE TOTALMENTE ABBANDONATE DA UN LEGISLATORE E DA MINISTRI INCAPACI DI DIFENDERE CHI OGNI GIORNO RISCHIA LA VITA PER DIFENDERCI CONTRO LA VIRULENZA DI UN CRIMINE CHE SA DI POTER CONTARE SU NORME BIZANTINE CHE ASSICURANO NON LA PRESUNZIONE DELL’INNOCENZA MA LA CERTEZZA DELL’IMPUNITA’
Cattolici nuovamente uniti contro la criminalità comune e contro quella organizzata, saldatesi più che mai nei mesi bui di una pandemia che – come è stato sottolineato più volte dal Magistrato anti-ndrangheta Nicola Gratteri nei propri inascoltati appelli a un ceto politico autoreferenziale – vede le cosche speculare sulla disperazione sociale per fare della stessa la loro arma addizionale all’interno di una strategia militare e finanziaria che rasenta, nei confronti dell’economia legale e della complessiva tenuta istituzionale e democratica, un “golpismo” non dissimile da quello che nei primi anni Novanta del secolo scorso fece sprofondare l’Italia in una “lunga notte della Repubblica”.
Adesso non esiste più distinzione tra il giorno e la notte e un crimine diventato ulteriormente subodolo e intraprendente rischia di trasformare il “Recovery plan” in un “Recovery clan” se il Parlamento tarderà ancora a dotare gli apparati pubblici degli anticorpi indicati da valorosi Servitori dello Stato.
Ciascuno preferirebbe evitare di essere un triste profeta, purtroppo però questo avviene esclusivamente per causa di provvedimenti profondamente sbagliati o di decisioni non assunte da prima che la pandemia insorgesse ed esplodesse nella maniera incontrollabile a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo.
Provvedimenti giustizialisti nei confronti di cittadini davvero innocenti, così come di indifesi contribuenti portati alla disperazione se non al suicidio, e all’estremo opposto provvedimenti che sfiorano l’innocentismo a vantaggio di chi sta accumulando una liquidità immensa – tra usura, estorsioni, rapine e corruzioni – con la quale sferrare l’assalto a quanto rimane dei presidi di economia legale del nostro Paese.
Il Partito Politico Unione Cattolica rivendica il fatto di avere lanciato fin dal 2019 un solitario allarme su un rischio divenuto oramai una certezza investigativa e giudiziaria al passato prossimo; e senza tema alcuna ribadisce nella seconda edizione del proprio libro programma CATTOLICI UNITI, DA 130 ANNI PER BENEDIRE UN’ITALIA NUOVA – di prossima edizione e pubblicazione in tutte le librerie e su tutti i siti web – l’orgoglio di avere integralmente inserito, in capitoli che nel 2023 trasformeremo in atti con forza di legge di immediata vigenza esecutiva, sia il Codice giudiziario del Magistrato Gratteri, da noi candidato a Ministro della Giustizia, sia il rapporto di 888 pagine della DIA dove da 2 anni sono indicate le proposte amministrative con cui aggredire gli interessi patrimoniali dei clan, ben definiti nei nomi e nelle sfere settoriali e territoriali di influenza, senza complicare la vita e le attività degli operatori economici onesti e in regola.
Siamo grati al Dottor Vallone, Direttore nazionale della DIA, per il contributo prezioso che ancora negli scorsi giorni ha apportato alla causa del progetto per la riforma degli strumenti tecnici e ordinamentali dei quali le forze militari, di difesa, di pubbica sicurezza e la magistratura necessitano, come da esse stesse richiesto reiteratamente, per contrastare alla pari un “anti Stato” fattosi “altro Stato”.
La semplificazione amministrativa e fiscale, doverosa e non più oltre misura rimandabile, può e deve coesistere con poteri di intervento preventivo e dissuasivo in grado – esattamente come evidenziato dal Dottor Vallone – di vigilare esternamente sul decorso legale delle gare e dei cantieri degli appalti senza con ciò rallentare o impedire il completamento di piccole e grandi opere pubbliche essenziali alla ripartenza del Paese, dell’impresa e del lavoro.
La tragica vicenda storica e recente dell’Italia dimostra, all’esatto contrario, che un eccessivo accanimento di regole ostacola, al pari della loro assenza o anarchia, la modernizzazione infrastrutturale del Paese; ma non ostacola affatto l’economia malavitosa, anzi la fa prosperare grazie alle oscillazioni e alle lievitazioni di costo che ne derivano.
Concordiamo con il Giudice Gratteri e con il Direttore della DIA sull’opportunità che un ruolo centrale possa essere svolto grazie alla riorganizzazione dello status delle Prefetture, come ufficio territoriale di coordinamento: anche per quanto attiene al controllo della corretta destinazione dei sostegni al reddito ai lavoratori autonomi e dipendenti e alle famiglie realmente in crisi. Per uscire una volta per tutte dall’attuale paradosso di indecenti e illegittimi sussidi di finta cittadinanza erogati senza ritardi a nullatenenti fasulli e mendaci e a criminali veri e incalliti, che si contrappongono a “ristori” carenti e viceversa mai arrivati a commercianti e a cittadini disperati e rimasti senza provviste alimentari né finanziarie.
Unione Cattolica ribadisce infine che contro l’antiStato e “altro Stato” una funzione importante è adempiuta dai 60.000 Uomini e Donne in Divisa delle Guardie Giurate, una risorsa straordinaria di umanità e professionalità vittima però di intollerabili carenze e inadeguatezze normative che la espongono alla crescente arroganza di una criminalità armata non di rado braccio operativo della stessa economia malavitosa che utilizza i proventi di rapine ed estorsioni per acquisire sottocosto le imprese messe in ginocchio dalla pandemia e dagli ultimi due governi a guida grillina e populista.
Piena solidarietà ai coraggiosi Agenti che lavorano alle dipendenze degli Istituti di Vigilanza del nostro Paese, rappresentati soprattutto dalle Piccole e dalle Medie Imprese assolutamente centrali all’interno della nostra strategia programmatica e protagoniste della proposta di legge dei Cattolici Uniti che conferiranno una volta per tutte il rango di Ufficiali di Polizia Sussidiaria e di Pubblica Sicurezza Parificati alle altre Forze dell’Ordine dello Stato.
Non possiamo tollerare né rassegnarci a vedere i nostri elementi migliori, per coraggio e valore morale e professionale, vanto dell’Italia sia entro i nostri confini che all’estero, esposti alla violenza impunita delle organizzazioni mafiose e terroristiche – e qui il nostro pensiero va all’Ambasciatore Luca Attanasio e al Carabiniere Vittorio Iacovacci massacrati in Congo –, sebbene gli allarmi risuonassero forti e non soltanto da ieri alle orecchie di chi avrebbe, per responsabilità politica, dovuto ascoltarli.