IL REFERENDUM SEGNA IL PASSAGGIO DALL’ANTIPOLITICA ALLA POLITICA RINNOVATA

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SENATO, DIBATTITO E VOTO DI FIDUCIA SUL NUOVO GOVERNO

Semplificando potremmo dire che la vittoria al referendum sia un trionfo del Movimento 5 Stelle. Ma poi i risultati delle elezioni regionali non hanno reso questo merito. In parte per un sistema elettorale maggioritario in cui il Movimento 5 Stelle non viene premiato. Ma alla crisi del Movimento occorre anche accostare il successo del Presidente Conte che è espressione del Movimento 5 Stelle. I voti presi dal Movimento nel 2013 e 2018 sono voti di opinione e cioè di persone che votano in base al convincimento del momento. Non sono voti di militanza. E come tali sono molto volubili. L’esperienza di Renzi passato dal 42 % al 3 % è in tal senso esemplare. Quindi dietro ai numeri occorre capire lo stato d’animo degli elettori. Il Presidente Conte riscuote successo perchè è preparato e moderato. Il corpo elettorale richiede governabilità e la trova nel Presidente Conte e nella moderazione del PD in contrapposizione all’estremismo salviniano. Probabilmente il tempo e i metodi dell’antipolitica non riscontrano l’interesse di una volta tra gli italiani. In tempi di crisi e pandemia si guarda a volti rassicuranti come quello di Conte. Questa tornata elettorale segna quindi il passo tra l’area più ostile al sistema politico tradizionale che vedeva per esempio nella democrazia diretta la soluzione alle storture partitocratiche, ad una visione più istituzionale che è stata premiata in Europa con l’elargizione del recovery Found oltre ogni aspettativa. Starà a noi capire la strada da proseguire tendo conto che se non si procederà nella direzione di una collaborazione e mediazione il primo ostacolo sarà proprio l’impossibilità di presentare un serio programma di investimento in Europa con il risultato non non veder assegnate le somme promesse.

Marco Fumagalli M5S Lombardia