IL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE COME CARTINA DI TORNASOLE PER CAPIRE IL PAESE

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Ora in tanti ci invitano a riprendere una vita normale, a far prudenza senza però sconvolgere le nostre abitudini, le nostre vite.

Poi apri la TV ed hai un messaggio opposto: collegamento davanti l’ospedale di Codogno, poi il rappresentante delle agenzie turistiche che si lamenta col Governo per il crollo dei flussi di turisti e dunque dei redditi della categoria, poi il servizio sulla situazione in Cina, poi l’ennesima lite in diretta fra epidemiologi, poi altro collegamento con la famiglia che in una zona rossa in Veneto si trova in quarantena; unica alternativa programmi di intrattenimento di cucina e reality, la cui programmazione probabilmente non cesserà mai, neanche in presenza di caduta di meteoriti o disastri biblici.

Insomma capisci quanto le tv inseguano lo share e non svolgano affatto una funzione di informazione critica ed equilibrata, essendosi piegate tutte a logiche di mercato e di profitto e non di responsabilità sociale.

L’infodemia, come l’ha chiamata l’organizzazione mondiale della sanità, è più pericolosa dell’epidemia stessa in termini sociali, economici e dunque di qualità della vita.

Questo Paese va studiato e capito attraverso la sua offerta televisiva, attraverso i suoi palinsesti e conduttori, servizi ed ospiti.

Allora avremo il quadro realistico e desolante di un Sistema che promuove l’ignoranza perché si fonda sulla stessa.

Perché, ricordiamolo, fa sempre più comodo avere un popolo distratto ed asservito che un popolo curioso e critico.

Per il Sistema è meglio un popolo che protesta perché hanno sospeso le partite di calcio, piuttosto che capace di prendersela con media e politici che diffondono bufale danneggiando settori realmente importanti della nostra vita.