Il sottosviluppo pseudo-giornalistico – e pseudo-politico – destrorso è pieno di vittime sacrificali

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davigo

Il giochino è molto semplice e molto ripetitivo

Si prende un pretesto, ovviamente irrilevante e privo di implicazioni giuridiche. Lo si esaspera. Lo si reinventa. Ci si costruiscono sopra 37 puntate e 749 articoli sopra, tutti “giustizialisti” a caso dopo aver recitato fino al minuto prima la parte del “garantista” furbino che giustifica Berlusconi, Salvini, Renzi o il padrone di riferimento. E si massacra il nemico. Con vivo sprezzo della decenza. Senza esclusioni di colpi. Inventando scoop, diffamando la famiglia, rovinando vite.

La macchina del fango, del vomito. Dell’indecenza morale più abietta. I nemici cambiano e mutano. Ora tocca a Davigo. Durerà qualche altro giorno. Poi ricominceranno il giro. O troveranno qualche sotto capro espiatorio. Sono fatti così. Senza dignità, senza onestá, senza talento e pubblico. Brutti come un passaggio di Meité. Pulviscolo putrescente. Piercamillo Davigo è uno dei più grandi galantuomini di questo paese.

Schiena dritta, nulla da nascondere. Un italiano di cui andare fieri. Tutto il resto è gossip di bassa lega. In tutti i sensi.