Il Sud ce la farà

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Non è un auspicio, ma una convinzione. Una convinzione che cresce e si rafforza sempre di più, giorno dopo giorno.

Sto girando in lungo e in largo le regioni del Mezzogiorno, le aree più depresse, l’entroterra, territori in cui lo Stato viene visto lontano e distante. Nelle scorse settimane sono stato in Sardegna, in Puglia, poi in Molise venerdì e in Irpinia oggi. Tanto a Isernia e a Campobasso, quanto ad Avellino, a Morra de Sanctis e a Vallata ho incontrato, stretto mani e incrociato centinaia di sguardi. Gente fiera, competente, preparata, tenace, determinata e motivata a cercare riscatto per sé e per la propria terra. Sono stato travolto dal calore, dal moto d’orgoglio di tante persone che, pur lottando con le difficoltà quotidiane, non si lasciano scalfire dalla rassegnazione o dallo scoramento.

Quell’orgoglio che ha contagiato tutti questa mattina al Teatro Gesualdo di Avellino durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte degli studenti o alla vista del gioco di luci con la proiezione del Tricolore.

L’orgoglio e l’onore che ho avuto nel dirigere simbolicamente per qualche istante l’orchestra giovanile del Conservatorio ‘Domenico Cimarosa’, una delle tante eccellenze del panorama, o nel visitare importanti e innovative realtà industriali del territorio, impegnate nel comparto dell’aerospazio e nella farmaceutica.

Realtà ed eccellenze che attirano tanti giovani, che scommettono sul futuro, sulla propria terra, realtà che vanno sostenute, anche e in particolare facendo sistema. Il Sud ce la farà grazie e soprattutto a loro, a queste esperienze. A tutti coloro che ho incontrato in questi giorni ho voluto lanciare un messaggio: ci vorrà del tempo, ma il Governo sta facendo di tutto per far ripartire il Sud, a partire dalla prossima manovra economica. Perché se cresce il Sud cresce tutta l’Italia.