Il tema è molto ostico

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scotto

Un po’ da addetti ai lavori.
Eppure parla della sicurezza di un paese e delle sue scelte strategiche.
Nel dicembre 2020 quando Giuseppe Conte
avanzò la proposta di una Fondazione italiana sulla Cybersecurity gli spararono tutti addosso.
Renzi addirittura parlò di un premier che voleva mettere le mani su tutto il comparto dei servizi segreti, affamato di potere.
Quasi un golpista.
Il 10 aprile il Prefetto Gabrielli, delegato di Mario Draghi ai Servizi segreti, avanza esattamente la stessa proposta durante un convegno di Fratelli d’Italia.
Ma questa volta nessuno parla di golpe, piuttosto arrivano applausi e complimenti.
Ora, è legittimo per tutti cambiare idea.
Ma forse qualcuno dovrebbe chiedere scusa.
Tutti i cavalli di battaglia di chi ha defenestrato il governo precedente sono caduti.
Il Mes è scomparso dai radar.
Eppure sembrava a un certo punto che senza il Mes l’Italia andava sottosopra.
Sulla lotta al COVID la linea del rigore è rimasta praticamente intatta.
Eppure sembrava che ci fosse qualcuno che voleva ideologicamente tenere gli italiani chiusi in casa per puro spirito punitivo.
Sul blocco dei licenziamenti e sulle iniziative di sostegno al reddito non è cambiato nulla.
Eppure sembrava che si volesse sferrare un attacco alla libertà di impresa e trasformare l’Italia in una Repubblica dei sussidi.
Infine, sulla cybersicurezza siamo davanti a proposte identiche.
Eppure in quanti hanno vaticinato la svolta autoritaria, il cambiamento delle alleanze internazionali ed altre amenità senza fondamento.
Prima o poi qualcuno dovrà spiegare cosa e successo tra dicembre e gennaio.
Quali furono le ragioni effettive della caduta del Governo.
Perché una democrazia si regge anche sulla trasparenza e sulla coerenza delle idee.