Il virus rallenta grazie al sacrificio di milioni di italiani che hanno rispettato e stanno rispettando le misure adottate dal Governo

0
72

Ma c’è già chi vuole, magari animato da buone intenzioni, ma senza aver evidentemente compreso l’emergenza che stiamo vivendo, mandare all’aria tutto invocando la riapertura anticipata del Paese.

I morti non sono bastati. I medici allo stremo neanche. La propaganda di alcuni politici e giornali deve andare avanti.

È troppo facile, dunque superficiale, gridare “usciamo tutti” ad una popolazione chiusa in casa da settimane, e che in alcune zone del Paese sente una pressione molto forte.

Sarà la scienza, secondo il principio di precauzione, con grande prudenza, ad indicare i tempi del ritorno alla normalità. Altrimenti un errore in questa fase metterebbe a rischio tutti gli sforzi fatti.

Nuovi focolai, magari non al Nord, ma al Sud. Una quarantena che riparte da capo. Passare da pandemia a pandemia bis più carestia.

È questo che vogliamo?

Di certo non lo vogliono gli italiani.

Non si giochi con la salute degli italiani per accaparrarsi qualche titolo in prima pagina o qualche like facendo leva sulla psicologia dell’emotività, in molti casi messa a dura prova da questa situazione.

Non è il momento del consenso politico acquisito con la proposta più seduttiva, è il momento della scienza e della responsabilità di chi governa ascoltando razionalità e scienza.