Immigrati irregolari accampati a Lambioi

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«Effetti annunciati del decreto sicurezza»Immigrati irregolari accampati a Lambioi

BELLUNO – «Avremmo preferito esserci sbagliati; invece i decreti in tema di immigrazione varati da questo governo stanno iniziando a produrre gli effetti che, come i Sindaci avevano preannunciato, sono tutt’altro che positivi per le nostre Città»: il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, annuncia così i primi effetti dei provvedimenti nazionali dell’attuale governo in materia di immigrazione.
Nei giorni scorsi, gli uomini della Polizia Locale hanno infatti identificato tre famiglie di immigrati, risultati poi irregolari, che si erano accampate nella zona di Lambioi: «Abbiamo seguito tutte le procedure, avvisando anche la Questura di Belluno. – commenta Massaro – Il problema però è che adesso, con le nuove norme, non risolveremo questa situazione: fino a pochi mesi fa, queste persone sarebbero state tolte dalla strada; ora, invece, restano in una situazione ibrida, per cui da un lato non vengono tolte dalla strada, ma, dall’altro, non vengono rimpatriate».
«È davvero paradossale – continua Massaro – che una misura chiamata “decreto sicurezza” in verità riduca la sicurezza ed il decoro delle città. Noi Sindaci avevamo messo le mani avanti, spiegando che tali norme avrebbero prodotto situazioni di questo genere. Noi abbiamo bisogno di recuperare gli edifici abbandonati e togliere la gente dalle strade, ma la linea scelta dal Governo rallenta il recupero degli edifici abbandonati e lascia in strada le persone, che ora si accampano nei parchi o nelle strutture abbandonate, come è capitato pochi mesi fa anche alla vecchia scuola Gabelli. Avrebbero dovuto ascoltare i Sindaci, che sono in prima linea tutti i giorni, ma hanno preferito emanare un decreto scritto ad una scrivania romana, ignorando cosa succede nella vita reale. Adesso anche in luoghi come Belluno, dove erano stati avviati importanti processi di integrazione per riassorbire situazioni di disagio, dobbiamo assistere a scene come queste, senza avere più gli strumenti per intervenire».