#IMMIGRAZIONE: ALCUNI AGENTI DELL’ICE ACCUSATI DI STUPRO DI MIGRANTI DETENUTE IN UN CENTRO AD EL PASO

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Alcuni agenti dell’ICE di un centro di detenzione per migranti ad El Paso, in Texas, avrebbero aggredito e molestato sessualmente delle migranti detenute con abusi sostenuti nel tempo.
Lo afferma una denuncia presentata da un gruppo per la difesa dei diritti dei migranti in Texas che chiede al procuratore distrettuale locale ed ai procuratori federali l’apertura di una indagine penale.
Le accuse, dettagliate in un documento ottenuto per la prima volta da ProPublica e The Texas Tribune, affermano che le guardie avrebbero aggredito sistematicamente almeno tre persone in una struttura controllata dall’Immigration and Customs Enforcement (ICE), spesso in aree del centro di detenzione non visibili alle telecamere di sicurezza.
Le guardie avrebbero anche minacciato le vittime, dicendo loro di stare zitte, perchè “nessuno le avrebbe credute” senza un filmato a dimostrarlo. Inoltre le presunte molestie coinvolgono anche ufficiali di alto rango come un tenente dell’ICE
Nella denuncia si afferma che diversi agenti avrebbero baciato e toccato “con la forza” le parti intime di almeno una donna messicana di 35 anni che dovrà affrontare l’espulsione la prossima settimana, il che significa che gli investigatori potrebbero perdere un testimone chiave.
I suoi avvocati hanno chiesto per questo motivo che i funzionari dell’immigrazione sospendano la sua espulsione in attesa dell’indagine sulla vicenda in oggetto. Da parte sua la donna ha detto in un’intervista telefonica che preferirebbe tornare in Messico, anche se lì è in pericolo.
“Andrà peggio ora”, ha detto. “Non ce la faccio più” per essere stata presa di mira nel centro di detenzione dopo aver denunciato gli abusi. Ma da quando la sua denuncia è stata presentata mercoledì scorso, altre due donne, tra cui un’altra attualmente detenuta ancora lì, si sono fatte avanti con altre accuse di abusi.
L’altra invece sarebbe stata deportata dopo essere stata aggredita sessualmente da un agente dell’ICE, affermano i suoi legali.
Un portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale della contea di El Paso ha reso noto di aver inoltrato “accuse potenzialmente penali” all’ufficio dell’ispettore generale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza (DHS) da cui dipende l’ICE.
Da parte sua l’ICE, mediante il suo portavoce, afferma via email di essere a conoscenza delle accuse su cui sarà aperta una indagine: l’ICE tolleranza zero per qualsiasi forma di abuso sessuale o aggressione contro individui sotto la custodia dell’agenzia e prende molto sul serio tutte le accuse di cattiva condotta dei dipendenti”, ha scritto il portavoce.
Ma le accuse relative al centro di El Paso sono solo l’ultima istanza di denunce di abusi sessuali avvenuti nei centri di detenzione migranti gestiti dall’ICE nei quali sono detenuti ogni anno almeno 50 mila migranti, fa sapere Pro Publica.
Circa 14.700 denunce per presunti abusi sessuali e fisici sono state presentate contro agenti dell’ICE tra il 2010 e il 2016, secondo i dati federali ottenuti dal gruppo di difesa Freedom for Immigrants. Il gruppo ha scoperto che solo una piccola parte è stata effettivamente soggetta ad indagine da parte dell’ufficio dell’ispettore generale dell’agenzia.
Nel 2018, le statistiche più aggiornate disponibili online, l’ICE ha riportato 374 accuse di violenza sessuale, di cui 48 sono state confermate dall’agenzia e 29 restavano in attesa di indagini a partire da quell’anno.
Più di recente, in una dichiarazione resa a maggio al tribunale federale di Houston, una donna messicana ha affermato di trovarsi in una struttura ICE nel 2018 quando lei ed altre due detenute sono state trasferite in una cella isolata.
Verso mezzanotte, tre uomini con indosso rivestimenti per il viso sono entrati nella cella. Le hanno violentate e picchiate, secondo quanto afferma la denuncia. Le migranti sono state poi deportate in Messico poche ore dopo, dove la donna alla fine ha scoperto di essere incinta per l’aggressione.
Un portavoce della società che sovrintende a quel centro di detenzione, CoreCivic, ha negato le accuse, definendole “calunniose”. L’avvocato della donna, Michelle Simpson Tuegel, ha detto che la gravidanza è in linea con la permanenza della donna nella detenzione ICE. La causa è in corso.