Impalpabile, immutabile, dogmatico inespressivo, silenzioso, invisibile

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Manca solo che non sia mai nato, e diventa Dio. Ma un Dio, crea. Lui cosa ha creato? Semplice: le condizioni per stabilirsi al Quirinale. Da lì, una volta sistemata l’aureola sulla testa, indicherà con un dito, uno soltanto, chi dovrà governare. Così creerà l’Italia del futuro: un gigantesco bancomat finanziato dal 99% del popolo, per il prelievo dell’1% dell’élite. Creare una ricchezza dalla povertà, non è forse un miracolo? L’unica differenza sta nella fatto che la ricchezza sarà distribuita ai ricchi, mentre i poveri, come gli scemi dei paesi, batteranno le mani e porteranno ceri al vecchio Dio, che stava dietro le nuvole, aspettando che i fedeli lo invocassero. Così è stato. Il primo miracolo l’ha fatto ai messaggeri degli imprenditori, la stampa, che avevano annunciato il suo avvento mentre era ancora tra le nuvole: pagati. Il secondo miracolo è stato il rinvio dello stop alla prescrizione: un respiro di sollievo per le anime prave del Parlamento. Il terzo miracolo è stata la resurrezione di Silvio, avvenuta non dopo 3 giorni, ma dopo un tempo molto più lungo, tanto che il cadavere già puzzava. Il quarto miracolo l’ha fatto con il Matteo padano, trasformandogli i dubbi di apertura-chiusura, in certezza assoluta: chiusura. E trasformando l’odio per l’Europa e gli immigrati, in amore. La sua sola presenza, pur invisibile, ha provocato dimissioni, fughe, richiami d’oltralpe, revisioni di pensiero, conversioni, resurrezioni inaspettate. Dall’Arabia, con furore, è tornato pur anche l’altro Matteo, il giudice rinascimentale che distribuisce attestati di democrazia ai criminali. E, in ultimo, solo la sua impercettibile presenza, ha tacitato il popolo petulante, questuante e rompi coglioni: tutto va bene. Anche senza ristori. Se non è un Dio lui, chi dovrebbe esserlo? E pensare che lasciavamo che se ne stesse a Bruxelles e che vivesse addirittura come un comune mortale che va al supermercato a fare la spesa… siamo veramente un popolo strano! Se non vediamo i miracoli, non crediamo in Dio.

Angelo Rinascente Maragliano