IN CARCERE A CAUSA DELLA MANCATA DISPONIBILITÀ DEI BRACCIALETTI ELETTRONICI

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La Camera Penale di Milano condivide e pubblicizza l’iniziativa della Camera Penale di Firenze indetta per ieri , 30 Novembre 2019, per denunciare la mancanza organica dei braccialetti elettronici per moltissimi detenuti agli arresti domiciliari. Alcuni detenuti, pur potendo usufruire della misura, restano tuttavia in carcere in vana attesa del dispositivo previsto espressamente dagli artt. 275-bis, c.p. e art. 58-quinquies l.ord. penitenziario.
Vi è difatti una carenza a livello nazionale di dispositivi, nonostante sia stato effettuato da tempo il bando per la nuova fornitura, che, secondo quanto annunciato, avrebbe avuto ad oggetto 12.000 dispositivi.
Il servizio di fornitura doveva partire nell’ottobre 2018, ma a distanza di oltre un anno non si è fatto nulla, poiché, come evidenziato dall’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali, il Ministero dell’Interno non ha ancora provveduto alla nomina della commissione tecnica di collaudo.
In una complessiva situazione carceraria già ben oltre i limiti di ogni possibile tollerabilità, la Camera Penale di Milano denuncia quindi con forza la mancata tutela della dignità umana, anche con riferimento a chi si trova a dover subire una reclusione in carcere, che invece potrebbe essere evitata semplicemente grazie all’applicazione di un dispositivo elettronico già previsto per legge, ma non disponibile a causa di meri quanto inaccettabili ritardi burocratici.