In Italia ogni anno vengono allevati circa 620 milioni di animali e ben il 90% cresce in allevamenti intensivi

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E’ chiaro, allora, che la maggior parte dei prodotti che finisce sulle nostre tavole ha davvero poco a che fare con il rispetto dell’ambiente e dei diritti degli animali, nonostante i claim accattivanti che promettono alimenti “100% naturali”, “genuini” e attenti al “benessere animale”. Etichette a dir poco ambigue, che ingannano i consumatori e creano soltanto confusione.

Proprio per ottenere diciture ufficiali che indichino chiaramente se gli animali stati allevati in gabbia, al chiuso o all’aperto e con quali sistemi produttivi, è nata la campagna di CIWF Italia mirata a chiedere ai Ministri della Salute e delle Politiche Agricole di avviare subito un processo per la definizione di un’etichettatura univoca, volontaria, specie-specifica secondo il metodo di allevamento e soprattutto trasparente! basta con gli inganni, vogliamo sapere con certezza quali sono le filiere davvero sostenibili e rispettose dei diritti degli animali!

#bastainganni
#benessereanimale

Tessa Gelisio