In Italia Viva c’è una differenza di linguaggio, di stile, di liturgie interne

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse24-02-2014 RomaPoliticaSenato - Fiducia governo RenziNella foto Matteo RenziPhoto Roberto Monaldo / LaPresse24-02-2014 Rome (Italy)Senate - Vote of confidence on Renzi's Government In the photo Matteo Renzi

E di entusiasmo. Noi siamo felici di essere una squadra, non passiamo il tempo a cercare di attaccare il compagno di partito. Non viviamo di correnti e di fuoco amico. Abbiamo creato un partito in cui la diarchia uomo donna è regola costitutiva, in cui i coordinatori provinciali saranno spesso Millennials, e in cui quando arriva un ventenne la domanda che gli verrà fatta non sarà “Con chi stai?”, ma “Che cosa pensi? Che idee hai? Che cosa proponi”. Siamo un’altra cosa rispetto al PD ma il nostro avversario è Capitan Fracassa, è Salvini, non il PD. Anche per questo abbiamo fatto questo Governo, per un principio di realtà. Se sei davanti a un mondo che cambia, non puoi interpretarlo sulla base dei tuoi desideri ma di ciò che hai davanti. Il 4 dicembre 2016 ho perso un Referendum e sono andato a casa. Ma quel giorno a perdere innanzitutto è stata l’idea che l’Italia possa diventare un luogo di stabilità politica. Oggi quelli che prima erano inciuci oggi si chiamano contratti di governo: cambia il nome, non la sostanza. Quanto al fatto di chi dice che abbiamo fondato un partitino, abbiamo un unico modo per smentirli. Fallo diventare un partitone: ci proveremo. Questa nostra casa avrà a breve più di cinquanta parlamentari, centinaia di sindaci, una cinquantina di consiglieri regionali, migliaia di amministratori e soprattutto un sacco di comitati e semplici iscritti. Sarà una rivoluzione.