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AK-47
Kalashnikov, fucile d’assalto
Di Gordon L. Rottman
Traduzione di Annarita Guarnieri
120 Pagine, 14 euro. Illustrato e stampato a colori su carta patinata
Odoya edizioni sotto-collana “Fucili automatici”

La storia sociale di alcuni oggetti rivela molto più di quella di altri, questa breve storia “fenomenologica” del kalashnikov è incredibilmente rivelatoria. Primo titolo della nuova sotto-collana Odoya composta da libri che fanno luce su un unico argomento in meno di 140 pagine illustrate (stampati a colori su carta patinata), AK-47, tradotto dall’oxfordense Osprey Publishing, è veramente eccezionale.
Nato dall’esigenza di esplodere proiettili di media grandezza che non avessero un pericoloso rinculo, l’Avtomat Kalashnikova obraztsa 1947 goda fu pensato e disegnato negli anni Quaranta da Mikhail Timofeyevich Kalashnikov (in Russia la sua vita comparirà a breve su grande schermo) e da sua moglie, esperta di design, con la finalità di “proteggere la patria dai fascisti”.
Il 10 gennaio 1948, questo fucile automatico rivoluzionario fu selezionato tra altri concorrenti e divenne l’arma delle truppe sovietiche. Dagli anni Sessanta in poi fece il suo ingresso sulla scena globale: la produzione, che non prevedeva royalities ed era soggetta a reverse engeneering, incrementò esponenzialmente.
Leggero, resistente al condizioni climatiche avverse, semplice da usare, economico e molto maneggevole, il kalashnikov con i suoi accessori può abbattere un elicottero (vedi il caso del Black Hawk statunitense in Somalia nel 1993), essere utilizzato con un silenziatore (per esempio dal KGB) o sollevare un temibile rumore di pioggia di pallottole in funzione di deterrenza. La sua fama è di arma antiimperialista, ma la sua fenomenologia va oltre.
Lo si ritrova ad ogni modo in momenti clou della storia: imbracciato dai soldati dei paesi del patto di Varsavia, dai mujahiddeen afgani, una sua variante è stata usata dall’esercito cinese, i vietnamiti se ne servirono nella guerra contro gli USA, gli egiziani nella guerra dei Sei Giorni (1967), ne dispongono le milizie dei numerosi signori della guerra degli stati africani, i Libanesi nella Seconda guerra del Libano (2006), ma anche i sandinisti e le FARC sudamericani. L’autore descrive dati tecnici, fatti e misfatti del fucile automatico il cui prezzo sul mercato è indicativo per comprendere dove avverrà un colpo di stato! La terribile arma che ha scatenato una vera e propria “cultura del kalashnikov”, riportata su bandiere e monete, addobbata a volte con nastri e colorata dai giovani africani finalmente non ha più segreti.
GORDON L. ROTTMAN è entrato nell’esercito americano nel 1967 come volontario per le forze speciali, completando l’addestramento come specialista nell’uso delle armi. Ha prestato servizio nel quinto gruppo delle forze speciali in Vietnam dal 1969 al 1970 e successivamente in missioni di fanteria aerea, pattugliamento a lungo raggio e di intelligence, fino al ritiro dopo ventisei anni di servizio. È stato per dodici anni sceneggiatore di scenari delle Forze Operative Speciali presso il Joint Readiness Training Center. Attualmente lavora come scrittore freelance e vive in Texas.
Lupi Mannari
Guida alla caccia
Di Graeme Davis
Traduzione Sara Monti
136 pagine, 13 euro
Riccamente illustrato a colori
Odoya edizioni Sotto-collana Hunter’s guide

Uno strumento indispensabile per la caccia ai lupi mannari. La guida della casa editrice Osprey di Oxford è la prima di una serie di Hunter’s guide (in arrivo anche Vampiri e Zombie) in programma per le nostre edizioni, ci introduce in un mondo segreto e notturno, tutto da scoprire! L’autore (di formazione storica) è noto nell’ambito della creazione di giochi di ruolo (suo l’RPG dedicato a Warhammer) e videogiochi, questo fa di lui la guida privilegiata per il mondo parallelo in cui esistono i licantropi.
Se i più noti restano i lupi mannari da infezione, ovvero gli esseri che si tramutano a causa del morso di un altro licantropo ed esistono dai tempi dei romani (in Mesia e in Dacia soprattutto), non sono meno potenti i lupi mannari sciamanici, magici e maledetti, oppure i temibilissimi “psicolupi”: pazienti psichiatrici che in preda ad allucinazioni e delirio si credono e agiscono come dei lupi.
Davis si sofferma sulla descrizione dei gruppi di ricercatori e militari che si occupano della caccia a queste potenti creature, tra questi spiccano il 34° Reggimento Specializzato dell’esercito degli USA sul lato bellico e il Tyana Institute in campo accademico: una società antica che raccoglie i migliori zoologi, tassonomisti e botanici. Una vera e propria contro-storia dell’umanità alla luce dell’esistenza di questi animali immaginari che comprende gli altri “mannari” come orsi e tigri, Mutapelle, i Nagual, gli Hegeyokai del sol Levante e le sette dedicate al culto dei licantropi.
Completa questa chicca per un pubblico young adult, ma anche per giocatori di ruolo e videogame e affascinati dalla luna piena in generale, una lista di fumetti, giochi, film e romanzi a tema.
GRAEME DAVIS ha scoperto la mitologia all’età di sei anni, grazie a un racconto dell’Odissea di Omero nella biblioteca della sua scuola e a una mostra, un sabato mattina, sugli effetti speciali di Ray Harryhausen in Gli argonauti. Ha studiato Archeologia all’Università di Durham e ha pubblicato una serie di manuali sui giochi di ruolo storici per GURPS, Dungeons & Dragons e altri giochi. È autore di The Goblin’s Lair: Dungeons and Dragons, co-creatore di Warhammer Fantasy Roleplay e autore di più di trenta videogiochi.
Storia della Chirurgia
Dalle origini al Novecento
336 pagine, 20 euro
Riccamente illustrato
Odoya edizioni collana Odoya Library

Questo libro mostra le basi sulle quali è stata costruita la sofisticata chirurgia contemporanea, percorrendo millenni e Paesi fin dalla preistoria, attraverso le civiltà classiche con i loro metodi di cura spesso efficaci, le epidemie e le terribili operazioni sui campi di battaglia del Medioevo, il lavoro pioneristico dei medici, fino al mondo contemporaneo che osserva meravigliato i trapianti di cuore, la chirurgia plastica, le operazioni al cervello con il laser.
Haeger ambienta gli eventi nel loro contesto, grazie all’esposizione di fatti relativi alla società, ai suoi personaggi e alle testimonianze. Biografie di medici noti e dei loro pazienti, aneddoti e brani tratti da scritti famosi, documenti di fatti bizzarri e originali, curiosità e superstizioni: tutto questo contribuisce alla storia degli “uomini in bianco” e della loro indispensabile ed emozionante professione. L’autore di questo libro, arricchito da quasi 200 illustrazioni accuratamente selezionate, è contemporaneamente un esperto chirurgo e uno storico della medicina.
KNUT H.M. HAEGER dal 1953 al 1972 ha esercitato la professione di chirurgo soprattutto presso il General Hospital di Malmö, ricoprendo durante gli ultimi sette anni la carica di assistente e capo chirurgo del reparto per le malattie vascolari. È stato fellow in chirurgia sperimentale nella University of Colorado di Denver. Importante clinico e ricercatore, Haeger è meglio conosciuto per i suoi contributi alla chirurgia dei vasi sanguigni periferici. I suoi numerosi testi scientifici e divulgativi, ma anche le sue biografie, hanno esplorato differenti aspetti della medicina e della chirurgia.
Altamont 1969
I Rolling Stones e il concerto della morte
Di Mariopaolo Fadda
240 pagine, 16 euro. Riccamente illustrato

Mariopaolo Fadda, dopo essersi occupato della Manson family, si dedica alla ricostruzione di un evento in cui il caos più totale ha rubato la scena alla festa.
Pare sia stato Andy Garcia a proporre ai Rolling Stones di replicare il successo di Woodstock, anche se la paternità dell’idea più malsana è stata del manager dei Grateful Dead, Rock Scully. Gli Hells Angels (o Hell’s come riportano alcuni) avevano in passato protetto il generatore di energia durante le serate nel mitico quartiere di Haight-Ashbury, l’idea era che potessero gestire anche un concerto più ambizioso al prezzo di qualche cassa di birra. Ma non andò tutto come pianificato: i Santana interruppero l’esibizione come protesta per le continue violenze dei motociclisti sul pubblico; Marty Balin dei Jefferson Airplane venne assalito sul palco dalla “sicurezza” per aver contestato apertamente i loro metodi violenti. L’esibizione dei Flying Burrito Brothers non fu caratterizzata da particolari disordini, che si scatenarono nuovamente quando fu il turno di Crosby, Stills, Nash&Young, costringendoli a interrompersi. Quando, poi, i Grateful Dead stessi rifiutarono di esibirsi per protesta, fu la volta degli attesissimi Rolling Stones.
MARIOPAOLO FADDA, architetto, ha vissuto e lavorato per vent’anni a Los Angeles, California. Ha scritto un libro sull’architettura della Disney Concert Hall di Frank Gehry e numerosi articoli e saggi, non solo di architettura, per riviste online e non. I temi spaziano dall’architettura alla contro-storia, dal positivismo scientifico alla fede religiosa, dall’ambientalismo alla storia degli insediamenti umani. Per Odoya ha già pubblicato La Famiglia Manson (2019).

Storia delle epidemie
Di dr. Stefan Cunha Ujvari
Premessa dell’infettivologo Eugenio Paci
Prefazione Moacyr Scliar
Pagine 352, euro 20. Illustrato.
Già disponibile in formato eBook

Il termine fu coniato da Ippocrate (460-375 a.C.): gli epidemos erano cittadini che sostavano solo per qualche tempo in città, quelli che invece restavano erano gli endemos. Le epidemie, insegna la storia, sono cose passeggere. Ma cosa si può imparare dal passato?
L’epidemia è un fenomeno politico. Le più importanti scoperte scientifiche sono state ottenute dalla collaborazione e dall’osservazione e questo volume, scritto dall’importante infettivologo Ujvari e che si avvale della bellissima prefazione dell’infettivologo italiano Eugenio Paci, ci insegna come quando e perché.
In tempi passati la medicina versava in uno stato di totale svantaggio, le epidemie avevano un impatto devastante sulle comunità. Nei secoli la scienza ha creato delle vere e proprie armi atomiche conto le malattie dell’antichità (gli antibiotici e i vaccini) tanto che negli anni Ottanta si arrivò a pensare che le malattie infettive fossero ormai parte del passato. La doccia gelata arrivò con Aids e poi con Sars: queste malattie hanno confermato quello che l’epidemia in corso ci insegna: molte battaglie sono state vinte dalla ricerca medica, ma la guerra non è finita.
Questo prezioso volume ripercorre le dinamiche delle epidemie che cambiarono il corso della storia favorendo una parte piuttosto che l’altra in una guerra o creando le condizioni per un utilizzo politico della malattia e della medicina. A partire dalla peste di Serse (metà del V secolo) a.C., passando per la peste di Giustiniano che colpì Bisanzio nel 542, ma anche la lebbra, originaria dell’India e della Cina e “sparsa” dai crociati (XI secolo), i cui malati venivano trattati come untori e utilizzati per i fini politici dei clericali.
La peste bubbonica 1347 fu l’epitome tra le epidemie: decimò intere città e ribaltò le sorti dei conflitti. Fu proprio in Cina che nacque il primo rudimentale vaccino: le croste del vaiolo venivano polverizzate e fatte inalare ai bambini che diventavano così immuni. Il termine “vaccino” invece ha a che fare con le mucche: nel 1765, il medico della Royal Society (Londra) dr. Fewster scoprì che le donne addette alla mungitura che prendevano l’innocuo vaiolo vaccino si immunizavano. E poi i batteri mutanti, il morbo della mucca pazza, l’encefalite di New York (1999) e via fino a Ebola e oltre con un doveroso focus sulla guerra batteriologica.
Un libro che con taglio divulgativo riesce a mettere in luce il passato per meglio capire il futuro.
STEFAN CUNHA UJVARI conosciuto nel mondo medico internazionale per le sue ricerche di argomento epidemiologico e sulle malattie infettive, esercita la professione in diverse strutture pubbliche e private in Brasile e Stati Uniti. Docente presso l’Università di São Paulo in Brasile, ha al suo attivo decine di pubblicazioni scientifiche e due manuali sulle malattie infettive tradotti in varie lingue.
Prossimi Lanci (Giugno)
In uscita il 4 giugno
John Fage Storia dell’Africa, 628 pagine 28 euro;
In uscita il 18 Giugno
Robert Furneaux Jordan Storia dell’architettura in Occidente 368 pagine, 24 euro;
Teresa Campi La vera storia di Edgar Allan Poe 368 pagine, 24 euro;
Juri Semionov Storia della Siberia. La lunga conquista (n.e.) 432 pagine, 20 euro
(disponibili pdf)

In uscita il 25 giugno
Le Sex en Rose Sex Toys. GLi imperdibili del piacere con istruzioni per l’uso 336 pagine illustrate a colori, prezzo da definirsi
Roberto Chiavini Il lato oscuro dell’esercito romano paginazione e prezzo in via di definizione.