In migliaia per la festa di CasaPound. Alla faccia degli “antifascisti”

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In migliaia da tutta Italia a Verona per Direzione Rivoluzione, dodicesima edizione della festa nazionale di CasaPound. Un appuntamento ormai tradizionale per militanti e simpatizzanti, come di consueto scongiurato da un’inutile caciara “antifascista” nei giorni immediatamente precedenti e alla fine, come sempre, svoltosi regolarmente in un clima del tutto sereno. I soliti idioti della contestazione a senso unico erano ricorsi al classico repertorio bifolco: insulti e minacce, come quelli vergognosi rivolti ad Elena Donazzan, assessore di Fratelli d’Italia alla regione Veneto. Intimidazioni che non sono serviti a intimidire proprio nessuno, anzi. Idee, analisi, dibattiti, confronti politici. Gli obiettivi di questa kermesse non sono stati disattesi e hanno dato vita a un evento di spessore. Da Massimo Fini con il suo “Storia reazionaria del calcio”, a Marco Gervasoni e Piero Sansonetti che hanno affrontato il tema della libertà di espressione in Italia. Passando per Stefano Borselli e Alessandro Meluzzi che hanno fatto il punto sugli orrendi casi del Forteto e di Bibbiano. E poi giornalisti e autori di libri su temi di stringente atrualità: Francesco Borgonovo con il suo “L’era delle streghe” e Franco Nerozzi con “Nascosti tra le foglie”. A Verona sono intervenuti inoltre il senarore della Lega, Simone Pillon e Andrea Ostellari, presidente leghista della Commissione giustizia al Senato, che ha rimarcato le sostanziali differenze di vedute con il guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede: “Il Csm per noi va riformato, serve una nuova legge che dia delle garanzie. Voglio sapere ora loro (i Cinque Stelle, ndr) con chi lo faranno”.                                                                          fonte  https://www.secoloditalia.it/