In questo momento difficile, è importante che la giustizia vada avanti

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Nel decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri, il Governo ha messo in campo ulteriori misure per sostenere alcuni settori produttivi, ma ci sono anche alcune importanti novità riguardanti il settore della giustizia.

Magistrati, avvocati, cancellieri, personale dell’amministrazione penitenziaria, polizia penitenziaria e tutti gli operatori della giustizia devono trovarsi nelle condizioni di poter lavorare in sicurezza.

Per questo, nel rispetto del contraddittorio e delle garanzie processuali, è fondamentale riuscire a digitalizzare e “remotizzare” alcune attività della giustizia.

Ecco i punti principali, espressi ovviamente in estrema sintesi:

– Indagini preliminari con collegamenti da remoto, in modo da sentire la persona offesa, gli indagati, i consulenti del pm o la polizia giudiziaria anche in collegamento da remoto;

– Udienze penali mediante videoconferenze o collegamenti (con il consenso delle parti), ad eccezione delle udienze istruttorie e di quelle per la discussione finale;

– Possibilità di ricorrere all’udienza c.d. cartolare anche per i casi di separazione consensuale e divorzio congiunto;

– Possibilità per gli avvocati penalisti di depositare da remoto, con pieno valore legale, istanze, memorie e atti mediante il portale del processo penale telematico o tramite invio pec;

– Obbligo del braccialetto elettronico per i detenuti che ottengono, per decisione del magistrato di sorveglianza, la detenzione domiciliare con residuo pena superiore a 6 mesi (e inferiore a 18 mesi, come già prevede la normativa vigente): si preclude comunque l’accesso alla detenzione domiciliare a chi è stato condannato per mafia, terrorismo, corruzione, voto di scambio politico-mafioso, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking nonché a chi ha subito una sanzione disciplinare (o ha un procedimento disciplinare pendente) per la partecipazione a tumulti o sommosse nelle carceri.

Inoltre, al Ministero stiamo lavorando per garantire che i cancellieri in smart working possano accedere (con pc dedicati) ai registri del civile e del penale in modo da potenziare l’attività lavorativa a distanza. Contestualmente, si darà agli avvocati la possibilità di accedere dai loro studi, dopo la chiusura delle indagini, agli atti del procedimento penale.

La situazione è grave in tutta Europa: in questo momento dobbiamo essere tutti uniti e coesi contro l’unico nemico, la pandemia.