Incenerire non crea ricchezza ma spreca una risorsa

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E’ il contrario della ricchezza, se con questo termine intendiamo il valore complessivo per la comunità e non il guadagno di pochi. L’ho detto altre volte ma ripetere può servire a chi ha i concetti un po’ confusi. Sfido chiunque a pensare di costruire decine di inceneritori (ne era stato ipotizzato addirittura uno per provincia!) dal costo di 500 milioni di euro l’uno con un tempo medio di costruzione di 7 anni (se dessimo l’ok oggi stesso) e con un rientro dell’investimento tra circa 27 anni… Nel frattempo, come da accordi, tutti i paesi europei devono portare la raccolta differenziata più in alto possibile, e ci stiamo riuscendo: quindi cosa daremo da mangiare a questi inceneritori?

Siamo consapevoli che in questa fase gli inceneritori servono, ma con una programmazione ed un piano a lungo termine, lavorando sul ciclo virtuoso dei rifiuti, andranno a spegnersi lasciando lo spazio ad un sistema indiscutibilmente più ecologico: riduzione dei rifiuti ed economia circolare.
Dal rifiuto nasce nuova materia attraverso la sua trasformazione. Proprio come fanno nel trevigiano con l’impianto che estrae cellulosa e plastica dai pannolini e prodotti assorbenti. Sono 900 mila tonnellate l’anno di rifiuti sottratti alle discariche e all’incenerimento grazie al decreto firmato proprio da me due settimane fa.
Questa è la strada. Dare una seconda vita al rifiuto è la vera ricchezza, non bruciarli, e chi dice il contrario dovrebbe studiare
Grazie Sergio Costa