Inps: oltre 100.000 domande per reddito d’emergenza

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Le domande di reddito di emergenza presentate all’Inps fino a ieri sono oltre 100.000. L’Istituto di Previdenza nazionale fa sapere in una nota che delle 100.258 domande ricevute dall’istituto 63.140 sono arrivate direttamente dai cittadini e 37.118 dai patronati. Molto alta la domanda per quanto riguarda i lavoratori domestici. Sono 44.266 le domande presentate da colf e badanti per avere l’indennità/bonus di 500 euro al mese per aprile e maggio così come previsto con il decreto legge n. 34/2020, articolo 85. Delle domande 29.659 son arrivate direttamente dai cittadini e 14.607 tramite i patronati.

L’Inps rileva, inoltre, che la percentuale di trasmissione delle domande da parte dei Patronati è in costante aumento, grazie alla graduale estensione della cooperazione applicativa che consente la trasmissione massiva delle domande.

In merito al bonus baby sitter l’Inps spiega che questo potrà essere utilizzato anche per pagare i centri estivi. In una nota l’istituto informa che sta implementando le procedure telematiche per l’adeguamento delle norme in materia di bonus baby sitter dopo che il decreto rilancio ha previsto l’incremento dell’importo complessivo della misura da 600 a 1.200 euro (per chi chiaramente non lo ha già utilizzato). L’ importo complessivo massimo – sottolinea l’inps – è “pari a 1.200 euro per i lavoratori dipendenti del settore privato nonché per i lavoratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata, per i lavoratori autonomi iscritti all’Inps e alle casse professionali”.

Per i comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico e per il settore sanitario, pubblico e privato accreditato, evidenzia, “il limite massimo è stato invece aumentato a 2.000 euro”. Il decreto rilancio, prosegue il messaggio, “ha previsto inoltre che il bonus, in alternativa, possa essere erogato direttamente al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia (indicati nell’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65), ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia”.