INQUINAMENTO NAVALE: DAL 2020 RIDOTTE DI 7 VOLTE LE QUANTITA’ DI ZOLFO NEI CARBURANTI

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L’Autorità portuale di Livorno ha realizzato uno studio sul grave fenomeno dell’inquinamento portuale generato da consumi ed emissioni delle navi, delle attività sulle banchine, nei terminal e a terra. In particolare gli ossidi di zolfo rilasciati annualmente dalle navi equivalgono a quanti ne verrebbero prodotti da 108 milioni di auto. Sono cifre che fanno girare la testa. Per fortuna lo Stato e l’Europa non stanno a guardare.

La Direttiva dell’Unione Europea 2016/802 prevede che da gennaio 2020 venga ridotta la quantità di zolfo presente nel carburante delle imbarcazioni (passando dal 3,5% al 0,5%). Sto lavorando, come membro della Commissione Politiche UE, affinché l’Italia applichi, senza ritardi, questa direttiva.

Per ultimo, pochi mesi fa ho incontrato l’ammiraglio Tarzia, Comandante della Capitaneria di Porto, che ringrazio per la sensibilità al tema ambientale, e mi ha spiegato nel dettaglio le procedure che si attuano nel controllare la quantità di zolfo nei carburanti, con controlli a campione e ad hoc. Come spiega l’ammiraglio, però, avere una banchina così vicina alla città è una forte fonte di inquinamento. Conciliare il tema lavorativo e ambientale sarà la sfida dei prossimi anni. Livorno e i livornesi hanno contribuito molto allo sviluppo del porto ed è giusto che gli attori privati che utilizzano questa infrastruttura facciano di tutto per limitare le emissioni ambientali che causano molti danni alla città e ai suoi abitanti.