INTERESSI CONVERGENTI NELL’ISOLA DI MALTA

0
49

Che le indagini di Daphne Caruana Galizia a Malta avessero individuato interessi e connivenze ad alto livello tra politica e affari di ogni genere è apparso evidente a tutti fin dall’inizio. Il suo assassinio eclatante nel 2017 con un attentato di tipo militare è stato l’unico modo per fermarla. Di certo, mafiosi e uomini d’affari avrebbero evitato il clamore e l’attenzione internazionale che l’uccisione di Caruana Galizia avrebbe suscitato. Ma evidentemente una convergenza di interessi ha portato alla decisione di eliminare una giornalista divenuta troppo pericolosa. C’è un’altra convergenza di interessi, che attraversa molte delle attività che si svolgono nell’isola del Mediterraneo, Paese membro dell’Unione Europea. Resta da chiarire fino a che punto queste due convergenze di interessi si sovrappongano. È quello che stanno facendo i giornalisti hanno dato vita al Daphne Project per proseguire il lavoro della collega maltese.
Quello che sappiamo finora è che diversi esponenti del governo maltese erano implicati in casi di corruzione e avevano legami con affaristi molto opachi. Si sa anche che a Malta agiscono gruppi criminali che hanno legami con Cosa nostra, la mafia albanese e altri gruppi romeni e libici.
Il “Times of Malta” e “Malta Today” hanno pubblicato un reportage su informazioni raccolte dall’ Irpi (Investigative Reporting Project Italy) sui fratelli Adrian e Robert Agius, noti come tal-Maksar, su cui Daphne in più occasioni aveva scritto. I due sono sospettati di essere a capo di un potente gruppo criminali e di essere stati i fornitori della bomba. Mesi fa uno dei due venne arrestato per traffico di droga, ma subito rilasciato.
Dal 2008 al 2017 ci sono stati a Malta 18 tra omicidi e tentati omicidi, alcuni dei quali con l’esplosivo: la maggior parte di essi resta ancora insoluta.

Sabrina Pignedoli