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IL DOVERE DI RICORDARE, QUELLO DI ESSERE SOLIDALI CON I CITTADINI IN DIFFICOLTÀ E DI FARE UN SALTO DI QUALITÀ SULLA PREVENZIONE
Sono passati 11 anni dalle 3e32 del 6 aprile in cui il terremoto ha drammaticamente colpito l’Aquila e i centri del cratere. Un anniversario di un evento tragico che arriva in un momento davvero difficile per il Paese. Il primo pensiero oggi è per le 309 vittime del sisma. Il secondo pensiero è per la comunità aquilana e per la città, che dobbiamo aiutare a ripartire e a ritrovare tutto il suo splendore. In questa fase così complessa per il Paese è ancora più forte la necessità di essere solidali, di sostenere chi è in difficoltà, di non lasciare indietro nessuno e di non lasciare sole le comunità più fragili.
Dovremmo poi fare tesoro delle esperienze di ricostruzione che sino ad oggi hanno avuto miglior riuscita per mettere in cantiere una legge quadro. Perché non è possibile ripartire ogni volta da zero, con decreti, ordinanze, correzioni e provvedimenti ad hoc.
E come Paese dobbiamo fare uno sforzo ulteriore sul fronte della prevenzione. Anche se abbiamo fatto dei passi avanti, penso ad esempio a strumenti importanti come il sismabonus, il sistema Italia non può continuare a rincorrere le emergenze, ma deve investire con decisione su prevenzione, messa in sicurezza e progettazione di qualità. Sarebbe un modo per dare maggiore sicurezza ai cittadini e anche per aiutare l’occupazione in questa fase così dura.