ITALIA FUORI DALLA RECESSIONE, PIL PRIMO TRIMESTRE 19 +0,2%

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Contrariamente a quanto vaticinato dai soliti fenomeni della “austerità espansiva”, le prime, seppur necessariamente (e ci auguriamo per ora…) parziali politiche economiche di crescita dell’attuale Governo, sembrano già offrire qualche spunto di ottimismo in attesa di più coraggiose azioni.

Il PIL torna a crescere.
Dopo i dati negativi determinati ancora dalle strategie economiche di Gentiloni & C., si rivede un primo segno positivo (+0,2% come primo trimestre, +0,1% su base annua), malgrado il rallentamento dei volumi di commercio internazionale in atto da svariati mesi.

La produzione industriale mostra incoraggianti segni di ripresa.
A febbraio registra un incremento in termini tendenziali normalizzati dello 0,9% rispetto al mese (+1,3% le sole attività manifatturiere), seconda variazione congiunturale positiva dopo quattro mesi di cali consecutivi.
Particolarmente positiva (e significativa) la crescita relativa ai beni di consumo (+4,7%).
Le previsioni di Prometeia indicano quindi un primo trimestre con una forte crescita complessiva di circa 1,5% sul trimestre precedente.

Buoni segnali anche sul lato occupazionale.
Secondo l’Istat, i disoccupati sono scesi, rispetto al marzo 2018, di 208mila unità, con un tasso in flessione dello 0,4%, arrivando al 10,2%.
Tra i giovani (15 – 24 anni) dati ancora più positivi, sebbene sempre su valori assoluti ancora molto rilevanti.
La percentuale è scesa di 0,4% punti al 30,2%, miglior dato dall’ottobre 2011.
Gli occupati crescono di 114mila unità, con particolare aumento soprattutto tra i “dipendenti permanenti”.

E’ certamente prematuro riconoscere questi dati come uno stabile cambiamento di congiuntura dopo molti anni di azioni “depressive”, ma l’insieme di questi valori deve incoraggiare ancora più incisive politche espansive e di investimenti nazionali.

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