Italia Viva, Renzi rivendica: “Leopolda non è reato”

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“Il governo è oggettivamente una risposta a un’emergenza, ma il dopo? Chi ama la politica non può star fermo ad assistere al caos che gli altri creano. E’ bellissimo vedere la piazza piena, a gridare ‘noi non ci stiamo’. E’ tutto bello, ottimo, bravo. Ma accanto alle sardine servono anche i salmoni, quelli capaci di andare controcorrente, per raccontare la verità a questo Paese. Ecco, noi siamo i salmoni che vanno controcorrente rispetto all’ondata di populismo che avanza in tutto il paese; un populismo economico, culturale e giudiziario. La responsabilità non è dire solo no a Salvini”. Lo ha detto l’ex premier Matteo Renzi intervenendo alla convention di Italia Viva a Pistoia. “A maggior ragione oggi – aggiunge -, noi siamo sorridenti e allegri quando qualcuno vorrebbe farci venire il nervoso e in qualche momento ci riesce anche”. Poi l’attacco sul caso Open: “Non tocca ai magistrati decidere cosa fosse la Leopolda”.

Alla convention toscana, secondo gli organizzatori, hanno partecipato circa 400 persone. Per Renzi è stato un trionfo e il suo intervento, di oltre mezz’ora, è stato contrassegnato da continui applausi. Al termine della convention, che si è tenuta nella serra di un vivaio, uno tra i più grandi di Europa, l’ex premier si è concesso per numerosi selfie. Il leader di Italia Viva era accompagnato dalla moglie Agnese Landini, che ha seguito l’intervento del marito seduta in prima fila.

FONDAZIONE OPEN – “Se qualcuno ha fatto reati giudicatelo, ma non potete considerare la Leopolda un reato perché la Leopolda è politica. I politici rispettano la magistratura ma la magistratura deve rispettare l’autonomia della politica”, spiega l’ex premier parlando dell’indagine in corso sulla Fondazione Open. “Vogliono giudicare non sul reato ma su cosa è la Leopolda – ha proseguito Renzi -. Non tocca ai magistrati decidere cosa fosse la Leopolda. Ve lo diciamo noi cos’è la Leopolda: è la più grande manifestazione politica degli ultimi dieci anni, di donne e uomini che credono nella politica e se la sono finanziata per il loro tempo, per la loro passione”.

“Rivendichiamo la libertà di fare politica senza chiedere il permesso a qualcuno che deve giudicare dal punto di vista della magistratura, perché non è così in democrazia, non decidono i magistrati”, ha detto ancora Renzi.

“Faccio una richiesta sommessa a chi sta indagando, ricordando che abbiamo fatto delle denunce anche noi. Ho deciso – spiega ancora il leader di Italia Vivva – di ribattere colpo su colpo e c’è qualcuno che ha cominciato a chiedere scusa. Ai magistrati della procura di Firenze noi diciamo buon lavoro. C’è una mia denuncia penale presentata venerdì scorso per sapere chi ha rivelato notizie coperte da segreto istruttorio e bancario. Vorrei però sapere dal procuratore dottor Giuseppe Creazzo chi ha diffuso il materiale coperto da segreto bancario e istruttorio”.

“E’ facile scoprirlo – sostiene -, perché i soggetti sono tre: Banca d’Italia, ma non credo proprio, la procura di Firenze, ma non credo e nel caso dovrebbe indagare la procura di Genova, e la Guardia di Finanza – ha sostenuto Renzi -. Domando di sapere chi sono i responsabili della fuga di notizia. Mi affido al dottor Creazzo di perseguire la fuga di notizie. Credo nella giustizia, credo nel dottor Creazzo”.

A Renzi “non fa paura niente: male non fare, paura non avere. A me possono guardare tutto. Io non difendo me stesso, possono guardare tutto di me, ma combatterò e combatteremo come Italia Viva perché le condizioni di civiltà per i cittadini siano garantite e non si diventi un paese sudamericano”.

“Quando in questo paese qualcuno può entrare dentro i conti correnti, qualcuno può perquisire persone oneste la mattina alle 7, con 300 finanzieri che potevano fare altro ed è stato deciso che dovessero fare quella cosa lì, io non pongo un ‘ma’ per me – ha aggiunto Renzi -. Io sono trasparente anche oltre i miei doveri istituzionali. Ma in questo paese non è permesso a nessuno, nè alla stampa nè alla magistratura di entrare nella vita delle persone per distruggerla. Rinuncio a ogni privilegio come parlamentare, ma loro devono rispettare i diritti dei cittadini”.

IL PROGRAMMA – Poi Renzi passa al programma: “Abbiamo questo governo da sostenere e continueremo a fare proposte concrete e puntuali. Le polemiche non ci interessano. La prima proposta è il piano ‘Italia Shock’, con 120 miliardi di euro bloccati nei cassetti della pubblica amministrazione. Se i soldi ci sono e li tieni fermi per tua incapacità mentre il Paese è bloccato, questo è un disastro. Altro che reddito di cittadinanza, facciamo lavorare le persone, apriamo i cantieri”. Italia Viva, spiega ancora l’ex premier, “chiede al governo di far sbloccare cantieri per 120 miliardi di euro in tre anni. Noi su questo ci faremo sentire”.

REGIONALI – “Da gennaio Italia Viva avrà un camper che girerà la Toscana, casa per casa, comune per comune, a spiegare che Iv non si arrende di fronte alla paura”, annuncia. “Sarà il camper che farà la differenza alle elezioni”.

“”In Toscana saremo a doppia cifra – ha sostenuto Renzi – saremo decisivi per la vittoria alle elezioni regionali e in Toscana ci divertiremo ‘un monte’ da qui ai prossimi sei mesi””. “E’ la prima volta – ha affermato rivolto agli esponenti toscani – non facciamo brutte figure”. E ancora: “Ci attendono sei mesi di campagna elettorale a tappeto. E avremo ancora più polemiche, non abbiamo difficoltà perché ci lega un entusiasmo che è difficile da contenere, l’entusiasmo di chi dice che la politica è una cosa seria. Questo si chiama fare politica e nessuno potrà giudicare il nostro diritto dovere di mettersi in gioco, ciascuno di noi, per provare a rendere questo paese più bello di com’è. Questa Regione è difficile farla più bella di com’è, ma c’è ancora possibilità di crescita”