Italian Paralympic Awards, si chiude la III edizione. Pancalli: “Festa dell’orgoglio paralimpico”

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Sì è chiusa la III edizione degli Italian Paralympic Awards, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti agli atleti, le squadre, i tecnici che si sono distinti nel biennio 2017-18 nonché a tutte le personalità delle istituzioni, dei media, artisti e produttori cinematografici che hanno dato lustro al movimento paralimpico, diffondendone il valore culturale dell’inclusione nella società.

La manifestazione, che si è svolta presso la Sala delle Armi del Foro Italico a Roma – trasmessa in diretta da Raisport e realizzata grazie al supporto artistico e creativo della Filmmaster Events – ha visto la partecipazione, fra gli altri, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, dell’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini e la presenza dei membri del Governing Board dell’International Paralympic Committee, guidati dal Presidente Andrew Parsons.

Presentatore e animatore della serata Lorenzo Roata, giornalista di Raisport, ideatore e conduttore di SportAbilia, trasmissione dedicata al paralimpismo. Al suo fianco, Beatrice Vio nelle vesti di co-conduttrice.

Il primo blocco della cerimonia è stato dedicato alla valorizzazione della partnership tra il Comitato Italiano Paralimpico e la Rai. È intervenuto Fabrizio Salini, Amministratore Delegato RAI, cui è stato consegnato il ‘Premio Corto Televisivo’ per il documentario “I limiti non esistono”. È stata poi la volta di Adriano De Maio, Dirigente Raiuno, che ha ricevuto il ‘Premio Programma TV’ per “La vita è una figata”. Auro Bulbarelli, Direttore di Raisport, ha invece ritirato il Premio ‘Testata Web’ per il sito online del canale.

Il ‘Premio Testata Giornalistica’, dell’edizione 2019 degli Italian Paralympic Awards è andato al Corriere dello Sport. Il ‘Premio Cinema’, invece, è andato a “Niente sta scritto”, cortometraggio che racconta l’esperienza umanitaria in Africa, con la Fondazione Fontana Onlus, della velocista Martina Caironi, presente alla serata insieme al Produttore Pierino Martinelli e al regista Marco Zuin.

Il cantante Roberto Vecchioni si è aggiudicato il ‘Premio Canzone’ per il brano “Ti insegnerò a volare”, scritto insieme a Francesco Guccini, di cui Alex Zanardi è protagonista.

La serie degli Awards strettamente sportivi ha aperto la sfilata dei campioni paralimpici: il Premio ‘Miglior Atleta Uomo’ è andato a Giacomo Bertagnolli e alla guida Fabrizio Casal. La coppia visually impaired dello sci alpino ha fatto incetta di medaglie sulle nevi dei Giochi Paralimpici di PyeongChang.

Il riconoscimento ‘Miglior Atleta Donna’ è invece andato a Sara Morganti, vincitrice di due ori mondiali nel paradressage a Tryon 2018, mentre ‘Miglior Tecnico’ è Amauri Ribeiro, numero uno sulla panchina del sitting volley rosa, quarto ai Mondiali in Cina.

Il momento di spettacolo è stato affidato alla danzatrice Simona Atzori, momento che ha introdotto il Premio ‘Migliore Squadra Femminile’, assegnato alla Nazionale di Pallavolo Sorde, argento alle ultime Deaflympics, le Olimpiadi per atleti non udenti.

‘Miglior Squadra Maschile’ è invece la rosa azzurra del Para Ice hockey, che sale sul palco guidata dal Coach Massimo Da Rin, quarta classificata a Pyeongchang e orfana dell’indimenticabile capitano Andrea Chiarotti, deceduto prematuramente, cui va il ‘Premio Uomo Squadra’, ritirato dalla mamma Serena e dal fratello Guido.

La serata è stata impreziosita dall’esibizione canora delle voci bianche del Coro Voces Angelorum, dal Coro Giovanile With Us, dal Coro Mani Bianche Musica Popolare di Testaccio.

L’evento è stato realizzato grazie al sostegno fondamentale dei partner istituzionali del Comitato Italiano Paralimpico, Inail, Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Eni, Gruppo Mediobanca, Toyota e della Rai, media partner.

“È stata una splendida festa dello sport, un’occasione per celebrare i grandi campioni paralimpici e tutte quelle persone che hanno dedicato il proprio impegno a valorizzare il movimento paralimpico italiano e a diffondere i suoi valori nella società. Occasioni come questa servono a far comprendere l’importanza dello sport nella nostra società come straordinario strumento di crescita culturale, aggregazione, inclusione, benessere. In questi anni stiamo assistendo a una crescita esponenziale di questo mondo. C’è ancora molto da fare per garantire, nel nostro Paese, pieni diritti alle persone con disabilità. La presenza oggi di tanti rappresentanti istituzionali, di realtà imprenditoriali e di numerosi esponenti della società civile ci rafforza, però, nella convinzione che non siamo soli in questo percorso”. È quanto ha dichiarato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

“L’Inail guarda allo sport come strumento di straordinaria importanza per la riabilitazione e il reinserimento delle persone con disabilità. Alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, fu proprio un medico dell’Istituto, il dottor Antonio Maglio, a intuire l’importanza della sport-terapia e a promuovere l’organizzazione delle prime Paralimpiadi di Roma. Maglio aveva compreso il ruolo fondamentale che l’attività motoria può svolgere nel recupero dell’integrità psico-fisica dei disabili. Un principio che rappresenta ancora oggi il fulcro della sinergia che l’Inail ha sempre più rafforzato nel tempo col Comitato paralimpico italiano. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica al Festival della cultura paralimpica dello scorso novembre, lo sport paralimpico è avanguardia sociale del nostro Paese. È giusto, quindi, celebrare i suoi campioni, per proseguire il ‘contagio virtuoso’ che ha già cambiato, in meglio, la percezione sociale della disabilità e per incoraggiare, allo stesso tempo, la diffusione della pratica sportiva tra le persone disabili, alle quali l’Inail non farà mai mancare il proprio sostegno”. È quanto ha dichiarato Massimo De Felice, Presidente dell’Inail.

“Sono felice di questa virtuosa sinergia con il Comitato Italiano Paralimpico, che mi auguro prosegua ancora a lungo. Ho cominciato a dare il mio contributo agli atleti diversamente abili 19 anni fa, quand’ero Presidente del Club Scherma Roma, memore di un giorno della mia gioventù – che ricordo sempre con nitidezza – in cui, trovandomi in pedana, vidi tra il pubblico il fratello in carrozzina del mio avversario che ci guardava con gli occhi umidi, e pensai che non era giusto escluderlo. Come ho già avuto modo di affermare varie volte, considero sinceramente gli atleti paralimpici più abili dei loro omologhi normodotati, perché sono più impegnati e più motivati, dovendo competere con la patologia che li affligge e con l’avversario sportivo. Per questo sono lieto di formulare il mio augurio più sincero a tutti i vincitori degli International Paralympic Awards 2019”. È quanto ha dichiarato il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.

Eni è partner del Comitato Italiano Paralimpico dal 2016, confermando così la propria vicinanza al mondo dello sport come simbolo unificante per le persone e per l’Italia, fatto di competizione pura e lealtà e capace di creare senso di appartenenza. Eni promuove e condivide i valori positivi che lo sport incarna, quali l’aggregazione, il rispetto per il prossimo, dell’ambiente e delle regole e lo ritiene un veicolo fondamentale per l’educazione e la formazione delle nuove generazioni contro ogni forma di discriminazione.

“Questa terza edizione degli Italian Paralympics Awards testimonia una crescente maturità verso la cultura della disabilità come valore abilitante – commenta Francesco Saverio Vinci, Direttore Generale di Mediobanca. Tre anni fa abbiamo intrapreso come Gruppo un viaggio emozionante a fianco del Comitato Italiano Paralimpico: un percorso che ci ha insegnato a guardare quello che abbiamo e non quello che manca e a far nascere dalle difficoltà le opportunità per far emergere e coltivare il talento, che spesso è il risultato di fatica e duro lavoro. Valori in cui ci riconosciamo e che rappresentano il motivo per cui abbiamo deciso di sostenere un movimento di persone e atleti straordinari”.