IUS SOLI, RIFORMA DEL MES E SOVRASTRUTTURA MEDIATICA

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Magnifico il dibattito politico italiano. Viene rilanciato lo ius soli (o ius culturae) e le opposizioni subito si scaldano. Praticamente, ancora una volta, i cosiddetti “populisti” si lasciano “dirigere” nel dibattito politico del quale non decidono i temi cruciali e fondamentali. Nel mentre, gli italiani assistono impotenti al pericolo di smantellamento del settore acciaieristico del Belpaese, poiché l’attuale maggioranza non riesce ad avere il coraggio di applicare quanto è previsto agli artt. 42 e 43 Cost.

Ma, al di là della querelle sull’ILVA (comunque tema e problema fondamentale), il pericolo più infido – come sempre accade da una trentina d’anni a questa parte – è ancora una volta tutto europeo e si concentra oggi nella furbesca (quanto sottaciuta dai media) riforma del MES, di cui ho già dato conto qui. Le opposizioni, anziché denunciare urbi et orbi la riforma europea, come dovrebbe essere per chi si dichiara sovranista (commento qui), si fa imprigionare volentieri dalla rilanciata ipotesi della introduzione della cittadinanza facile per gli stranieri. Che per carità, è cosa buona e giusta – opporsi intendo – ma che oggi come oggi è un problema secondario (e comunque non immediato) rispetto al pericolo concreto di una riforma “invasiva” del meccanismo di stabilità europea. Che ci vedrebbe cornuti e mazziati, in quanto contributori sicuri del nuovo meccanismo, ma non già beneficiari, poiché detentori del maggiore debito pubblico dell’eurozona. Le implicazioni le ho già spiegate, ma se volete un chiarimento ulteriore e di più ampio respiro, potete anche leggere l’ottimo articolo di Orizzonte48 (tutto o dal par. 11 – https://bit.ly/330ANd6).

Questo dimostra per l’ennesima volta che, in questo martoriato paese, l’ideologia dominante neoliberista riesce sempre a definire i termini del dibattito politico nazionale, soprattutto quando serve creare una sovrastruttura mediatica che renda invisibile all’opinione pubblica le grandi manovre volte a rinforzare il “vincolo esterno” e vuotare in questo modo la sovranità popolare sancita in Costituzione.
nota di Davide Mura