Ken Follett – Fu sera e fu mattina – Milano, Mondadori, 2020 – 783 p. (198)

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“Fu sera” = “I pilastri della terra”; “fu mattina” = il nuovo romanzo. Ken Follet in questo lavoro ancora odoroso di stampa (pubblicato a settembre) ha scritto il “prequel”, ovvero come nacque la cittadina di Kingbridge al centro dei “Pilastri della terra”, che tra gli anni 997 e 1007, periodo in cui si svolgono i fatti di questo libro, era appena un villaggio chiamato Dreng’s Ferry.

Nei “secoli bui” seguiti alla caduta dell’Impero romano, la Britannia regredì sia economicamente sia culturalmente, con un significativo calo dell’alfabetizzazione; così come – cadute in rovina le case e le ville romane – le genti costruivano abitazioni di legno composte per lo più di monolocali. Ed è con il legno che vive a Combe la famiglia del personaggio principale, Edgar, con la madre, il padre (uno dei 12 stimati anziani del villaggio) e due fratelli, svolgendo l’attività di costruttore di barche.

Ad un certo punto, tragicamente, tutto cambia in una notte, nel corso della quale una scorreria di pirati vichinghi razzia e distrugge il villaggio; il padre viene ucciso, e loro devono inventarsi un futuro in un’area diversa, lungo il fiume. Iniziano così le peripezie, i soprusi, le prepotenze dei signorotti e dei potenti del luogo verso i più poveri e deboli, a cui Follett ci ha ormai abituati, che fanno gridare vendetta (o perlomeno giustizia) al sensibile animo del lettore. I “cattivi” di turno sono il vescovo Wynstan e i suoi fratelli e compari che l’avranno sempre vinta fino alle ultime pagine del libro, allorquando finalmente le cose “si metteranno in ordine”, ma solo dopo crimini senza fine: furti, rapine, stupri, cattiverie e soprusi, persino omicidi tra fratelli, il tutto rimasto impunito in quanto la legge e la forza sono dalla loro parte.

Nel corso della lettura si scoprono però anche avventure, amore, coraggio ed altre sorprese, grazie all’apporto di altri due personaggi importanti: Ragna, una contessa normanna che imprudentemente si innamora del fratellastro del vescovo, e Aldred, un colto e giovane monaco idealista: le loro vicende si intrecceranno fortemente con quelle dei primi personaggi citati.

Una curiosità ed una raccomandazione. A p. 413 scoprirete quanto vale la vita di un uomo in quell’Inghilterra, ovvero per l’omicidio di “un signore della terra” (possidente) il “guidrigildo” (così si chiamava la ricompensa dovuta ai familiari) valeva 60 libbre di argento, mentre per un suo contadino ne occorrevano solo 10. Nelle ultime 2 pagine (432 e 433) del capitolo 23 c’è invece una descrizione molto forte di violenza su un uomo: le persone sensibili facciano attenzione…

Qualificano infine fortemente questo nuovo romanzo le persone che combattono per conquistare la libertà (non solo le schiave…); l’importanza della Chiesa, come istituzione e come edifici sacri; il perenne guerreggiare dei re e la determinata, forte personalità di Ragna: vera eroina per quei tempi in cui nessun uomo, a qualsiasi livello, osava ascoltare e applicare i pareri delle donne, mentre lei qui amministra addirittura nei suoi possedimenti la legge e la giustizia, col consenso popolare, ben guidata dall’arguzia e sensibilità.

Il settantunenne Follett ha pubblicato finora oltre 30 volumi, tutti corposi (questo è il terzo della saga “I pilastri della terra”) e venduto nel mondo oltre 150 milioni di copie.

Franco Cortese Notizie in un click