Klopp: “Calcio meraviglioso anche a porte chiuse. In quarantena ho conosciuto Gerrard”

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L’allenatore del Liverpool commenta la possibile ripresa della Premier League senza tifo sugli spalti: “Dovremo giocare a porte chiuse ma questo non significa che il calcio non sia più quel meraviglioso gioco che è”. E rivela: “Durante il lockdown ho incrociato Gerrard correndo nel parco vicino casa sua, per quattro anni e mezzo in città non ci eravamo mai incontrati”

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“Dovremo giocare a porte chiuse per qualche mese, si spera, ma questo non significa che il calcio non sia più quel meraviglioso gioco che è”. Parola di Jurgen Klopp. Intervistato dalla BBC, l’allenatore del Liverpool ha parlato della ripresa del calcio dopo l’emergenza coronavirus e degli stadi senza tifo sugli spalti: “Tutti abbiamo cominciato a giocare senza tifosi intorno. Amiamo il calcio non per l’atmosfera che c’è nello stadio”. Il lockdown è visto dall’allenatore tedesco come un’opportunità: “Ho 52 anni e ho vissuto momenti complicati, ma questa è una situazione difficile per tutto il pianeta. Sono orgoglioso di come stiamo reagendo come società. Non siamo perfetti, siamo esseri umani e possiamo commettere errori. Ci sono un sacco di cose che dobbiamo evitare e che possiamo imparare da questi momenti”.
“Ho incontrato Gerrard, mai successo in 4 anni e mezzo”

Klopp ha anche raccontato il suo primo incontro con Steven Gerrard, ex capitano dei Reds fino al 2015, anno dell’addio al calcio nei mesi in cui il tedesco diventava l’allenatore del Liverpool. “Per quattro anni e mezzo ho vissuto in città e non l’ho mai incontrato. So dove abita e io vivo nella casa che lui ha costruito, che Brendan Rodgers comprò e noi abbiamo affittato”. Il ritorno dell’ex capitano dei Reds nel quartiere di Formby ha propiziato il primo incontro tra i due. ” Ci siamo incrociati per la prima volta al parco, dove mi stavo allenando – racconta Klopp – è successo per sei, sette volte, quando andiamo a correre o passeggiare con il cane. Manteniamo le distanze e parliamo di calcio. L’ho sempre ammirato come giocatore e ho confermato le mie sensazioni quando l’ho incontrato. Lo ritengo un gran bravo ragazzo”.
“Mi manca lavorare a Melwood con i ragazzi”

Klopp ha anche commentato la ripartenza della Bundesliga, interpretata come un segnale di speranza per tutto il calcio europeo: “Spero che in Germania tutto vada per il meglio e che a un certo punto si possa riprendere anche in Inghilterra. Saremo pronti, non dobbiamo essere al nostro meglio assoluto, ma al nostro meglio possibile, e questo vale per tutte le altre squadre visto che ci troveremo nella stessa condizione”. L’allenatore non nasconde la nostalgia per gli allenamenti di squadra con il suo Liverpool, primo a +25 sul City allo stop del campionato e a caccia di una vittoria del campionato che manca da 30 anni: “Mi mancano i ragazzi, abbiamo creato un grande gruppo in questi anni. Mi manca lavorare nel centro sportivo di Melwood, per quattro anni e mezzo siamo stati un corpo unico, siamo diventati amici. Ci sentiamo su Zoom con delle videocall ma non è la stessa cosa. Mi manca tutto questo”.