La caccia insegnata a scuola, proposta piace a consigliera Fdi

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“L’arte venatoria insegnata a scuola porterebbe ad un’interdisciplinarietà delle materie, ad un collegamento tra scienze, botanica, agricoltura, chimica, geografia, cucina e perché no anche storia. Abbiamo molto da raccontare”. Ne è convinta Barbara Mazzali, consigliera in Regione Lombardia per Fratelli d’Italia, che – con un’intervento su Bighunter.it riportato tra i suoi post su Instagram – accoglie con favore la proposta dell’assessora all’Istruzione e al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan.

Contro la proposta si sono espressi invece i deputati del MoVimento 5 Stelle Paola Deiana, capogruppo in commissione Ambiente, Paolo Lattanzio, capogruppo in commissione Cultura, e la vicepresidente del gruppo a Montecitorio Ilaria Fontana: “L’idea di insegnare la caccia la scuola, frutto della proposta dell’assessora regionale veneta all’Istruzione e Formazione, sarebbe semplicemente ridicola se non fosse rivelatrice di quale funzione una certa cultura politica intende affidare alla scuola italiana, quella cioè di ‘inculcare’ idee e scelte di vita e non certo di formare persone dotate di libero arbitrio e spirito critico”. “Quella espressa dall’assessora veneta è un’idea pericolosa di cosa debba essere l’istruzione. Ancora una volta siamo costretti a intervenire per rimettere in fila concetti che dovrebbero essere scontati ma a quanto pare scontati non sono: la scuola non è e non deve essere il luogo della propaganda, ma quello della trasmissione di informazione pluraliste e scientificamente fondate, il luogo in cui soggetti esterni dovrebbero entrare in punta di piedi cercando di dare ai nostri ragazzi la possibilità di farsi un’idea propria”, si legge ancora. “Questo non accade quando alcune aziende vanno a convincere gli studenti della bontà delle loro idee e a maggior ragione non può e non deve accadere pensando di inserire una pratica come la caccia tra le materie di insegnamento”, concludono.