La Cina rimpiangerà Angela Merkel

0
133
merkel
merkel

“La Cina rimpiangerà Angela Merkel”. Il commento della Zeit la dice lunga su quali siano le aspettative sui rapporti tra Berlino e Pechino

Una volta che l’ex ‘ragazza dell’Est’ si sarà ritirata a vita privata, dopo le elezioni federali del 26 settembre.

“Finora la cancelliera si è sempre impegnata a smussare le acque. Dopo la sua era, il tono sarà più ruvido”, insiste il giornale. I primi segnali stanno già arrivando: Annalena Baerbock, lanciata dai Verdi nella corsa alla cancelleria ed in questo momento l’assoluta beniamina dei sondaggi, ha già fatto sapere che se venisse eletta spingerà con forza per un posizionamento ben più netto dell’Unione europea nei confronti di Pechino: “Non dobbiamo essere ingenui”.

L’ultimo episodio che ci parla dei mutamenti in corso (e delle crescenti difficoltà di Frau Merkel sul fronte cinese) è lo stop alla ratificazione a parte della Commissione Ue e dell’Europarlamento all’accordo per gli investimenti che la cancelliera e il presidente Xi Jinping avevano sostenuto con notevole vigore: come ha detto il commissario europeo per il commercio Valdis Dombrovkis, “non possiamo più ignorare il contesto più ampio delle relazioni” con la Cina. “Tutto questo certo non è sorprendente”, incalza ancora la Zeit, che si chiede “come il Parlamento avrebbe potuto ratificare il trattato dopo che Pechino ha emesso sanzioni nei confronti degli eurodeputati dei maggiori gruppi parlamentari?”.
L’ira per le sanzioni

Una reazione, quella cinese, dettata dall’ira per le sanzioni decise dall’Ue a causa della persecuzione degli uiguri nello Xinjiang. “I deputati sanzionati sono i nostri eroi”, è corso a dichiarare il capogruppo del Ppe, Manfred Weber.

E’ pur vero che anche la cancelliera – appena due settimane fa, alle abituali consultazioni sino-tedesche – in videocollegamento con il premier cinese Li Keqiang aveva rivolto un appello alla Cina di riprendere “al più presto” il dialogo su diritti umani, insistendo che “vi sono anche differenze di opinione” (vedi alla voce Hong Kong), ma aveva anche ribadito con forza che Berlino e Pechino intendono estendere la collaborazione su molti dossier, “nonostante le molte differenze politiche”, per esempio nei campi dell’ambiente, dello sviluppo e anche dei vaccini anti-Covid.