La continua evoluzione della pittura di Mario Vespasiani

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L’artista scrive un testo letterario e la sua interpretazione diventa un quadro da immaginare.

Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di assistere alla trasformazione del sistema artistico mondiale, dal ridimensionamento del ruolo di molte gallerie al pullulare di fiere specialistiche, dalla perdita di smalto della critica, all’avvento aggressivo di Internet nella promozione come nella vendita e di conseguenza l’arte si è sempre più occupata del contingente, dell’aspetto materialista e meno di quello poetico del linguaggio. Tra quegli artisti che hanno cavalcato il decennio senza cedere alle mode, ma interpretando il rinnovamento Mario Vespasiani apre un capitolo a sé. Quarantuno anni e oltre venti di carriera – solo nel 2019 ha all’attivo tre mostre personali di cui una in corso con opere monumentali di dieci e venti metri di lunghezza – ha dimostrato una capacità unica di tradurre attraverso la pittura, una viva e lucida lettura del quotidiano. Dipinti, istallazioni, libri e presentazione hanno confermato l’abilità di chi non si ferma sulle qualità tecniche ma vuole esplorare le possibilità del mezzo pittorico, assorbito prima di tutto a livello mentale. Di questi giorni è l’uscita su YouTube, di una nuova opera, di un brando che vuole attraverso le sole parole, evocare nella mente degli ascoltatori, un grande quadro, dove si possono percepire non solo le immagini ma anche una storia più grande, da cui prende vita il progetto che la racchiude. Mario Vespasiani già avvezzo alla scrittura – Planet Aurum è il suo precedente libro di letteratura – ritorna alla parola e mediante la sua sensibilità costruisce un racconto che non è immediatamente visivo, ma che risuona delle stesse tinte cromatiche per cui lo si conosce. L’abisso intorno titolo del brano è un racconto iniziatico, parla del cammino che ciascuno compie alla scoperta di sé, ma visto però nell’occhi dell’altro, nell’aspetto speculare, bianco e nero, maschile e femminile, dove l’uomo trova il suo vero volto e l’artista la sua musa. Attraverso la magistrale interpretazione di Ilaria Cuoci, tra le figure più originali del cinema italiano, ne scaturisce una storia da ascoltare con estrema attenzione, perché ogni frase lascia trapelare raffinate suggestioni, perfino tra le pause.

Mario Vespasiani – L’abisso intorno