La crisi dell´industria si fa sentire forte anche per i lavoratori della Bosch

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La multinazionale tedesca di componentistica per auto, il cui stabilimento barese è il secondo della Puglia dopo quello ex Ilva, ha annunciato 620 esuberi. Oggi, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a Bari per il Consiglio confederale del Sindacato territoriale, ha incontrato una folta delegazione dei lavoratori coinvolti nella vertenza, che si aggiunge alle oltre 150 incardinate presso il Mise. Domani, infatti, mentre i lavoratori del Gruppo sciopereranno per 8 ore, si aprirà il tavolo al Ministero dello sviluppo economico.

«La verità – ha dichiarato Barbagallo – è che stanno cercando di smantellare l´apparato produttivo del Paese. In ogni territorio, infatti, c´è qualche azienda in crisi ed ecco perché ho detto ai lavoratori della Bosch che dobbiamo lottare insieme. La Uil ha chiesto al Governo di regolamentare il ruolo delle multinazionali che scorrazzano e, poi, se ne vanno insalutati ospiti, quando lo decidono unilateralmente. Inoltre – ha proseguito Barbagallo – le politiche industriali del Governo sono inesistenti: lo Stato deve controllare e poter intervenire. La si chiami Iri 4.0 o Cassa per il Mezzogiorno 4.0, l´importante è che ci sia uno strumento che aiuti nella gestione di queste crisi e che rilanci l’attività industriale. Oggi, siamo disarmati di fronte a decisioni internazionali, come quelle messe in campo dagli Usa sui dazi e dalla Cina, ma non possiamo rassegnarci a veder depauperato il nostro sistema manifatturiero: non possiamo accettare – ha concluso Barbagallo – che si perda un’importante realtà produttiva, come lo stabilimento della Bosch».