LA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA IN ITALIA

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Alla fine del primo semestre del 2018 la distribuzione della ricchezza nazionale netta (il cui ammontare complessivo si è attestato, in valori nominali, a 8.760 miliardi di euro, registrando un aumento di 521 miliardi in 12 mesi) vede:
il 20% più ricco degli italiani detenere il 72% della ricchezza nazionale;
il successivo 20% controllare il 15,6% della ricchezza;
il rimanente 60% più povero ha appena il 12,4% della ricchezza nazionale.

Il top-10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possiede oggi oltre 7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione.

Nei 19 anni intercorsi tra l’inizio del nuovo millennio ed il primo semestre del 2018, le quote di ricchezza nazionale netta detenute dal 10% più ricco degli italiani e dalla metà più povera della popolazione hanno mostrato un andamento divergente.
La quota di ricchezza detenuta dal top 10%, in risalita dal 2009, si è attestata a fine giugno 2018 al 56,13% (contro il 50,57% del 2000), mentre la quota della metà più povera degli italiani è lentamente e costantemente scesa, passando dal 13,1% di inizio millennio ad appena il 7,85% a metà 2018.

C’è altro da aggiungere a chi ancora insegue il finto mito della necessità della crescita? Se non si interviene sui meccanismi di redistribuzione della ricchezza prodotta, la situazione potrebbe non cambiare mai.
Chiaro?