La drammatica situazione del sistema sanitario pubblico nel Lazio e a Roma

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Il presidente della Regione Lazio Zingaretti e l’assessore alla Sanità D’Amato trascorrono il loro prezioso tempo in conferenze stampa per illustrare “gli ottimi risultati” raggiunti nel settore della sanità pubblica.
Due sorrisi stampati che però non riescono a mascherare la vera situazione del sistema sanitario pubblico nel Lazio e a Roma, che è drammatica e al limite della paralisi. Colpa certo dei tagli operati a livello nazionale particolarmente pesanti negli ultimi 10 anni (soprattutto nei periodi dei governi Renzi e Gentiloni).

Per rendervi conto della criticità della situazione provate a telefonare al numero del RECUP per prenotare una prestazione sanitaria. Sentirete la voce degli operatori (precari e sottopagati) che vi forniranno un appuntamento in tempi molto lunghi (spesso 7-8 mesi di attesa). Così se si tratta di una prestazione urgente o dovete affidarvi al servizio privato e pagare, oppure dovete contare sulla possibilità di una guarigione miracolosa.
Però la vera cartina di tornasole del malfunzionamento della sanità laziale è lo stato dei presidi di pronto soccorso.
I posti di primo soccorso nella regione Lazio e a Roma sono al collasso, malgrado il lavoro serio e professionale del personale sanitario (spesso inserito con contratti precari). Chi ha la sfortuna di finire in un pronto soccorso romano, perché malato o per accompagnare una persona cara, assiste e vive scene da “ospedaletti da guerra” con caos, sovraffollamento e mancanza di risorse che possano permettere la fruizione di un servizio accettabile.

Purtroppo la tendenza alla contrazione della risorse destinate alla sanità pubblica sarà ancora molto marcata anche con il governo verde-giallo.
Quindi è necessaria una forte azione di lotta contro questa deriva di smantellamento del sistema sanitario, perche la salute non può essere oggetto di business per le tasche di pochi. E’ sempre più urgente battersi in un percorso che unisca le esigenze dei cittadini utenti e dei lavoratori del settore.