LA FORMA PARTITO AUTONOMA ED ORGANIZZATA È INDISPENSABILE PER I COMUNISTI

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1) i movimenti vanno e vengono. Si pensi alla grande ondata del ‘68 ed alla fine che hanno fatto molti dei suoi leaders.

2) ci sono movimenti di massa di carattere reazionario (tale è stato il fascismo) o dall’ideologia torbida e confusa (si pensi al movimento, celebrato da tutta la stampa e dai governanti occidentali, che ha accompagnato la marcia della torcia olimpica e che non ha esitato ad aggredire persino una ragazza costretta sulla sedia a rotelle. Prendiamo i movimenti progressisti, ad esempio quelli schierato senza se e senza ma al fianco del popolo palestinese: cosa ha fatto il PRC di Bertinotti per sostenere tale movimento? Di fatto Bertinotti non ha solo combattuto la forma partito necessaria per l’emancipazione delle classi subalterne, ha anche sabotato i movimenti più chiaramente progressisti. La liquidazione del partito caro alla tradizione che da Marx va a Lenin penalizza anche i movimenti progressisti.

E’ da tener presente che, prima ancora dei partiti comunisti, già i partiti socialisti della Seconda Internazionale sono stati il bersaglio costante della polemica borghese. Nell’Ideologia tedesca Marx e Engels chiariscono che il potere della classe dominante si fonda sul monopolio della «produzione spirituale», e ben si comprende che la borghesia non ami partiti che si propongono per l’appunto di spezzare questo monopolio e di creare un contropotere già a livello spirituale e ideologico.

Senza accorgersene, nel rifiutare la forma-partito, una certa sinistra ha finito con l’introiettare le posizioni della borghesia.”

(Domenico Losurdo)