La fotografia della Germania in uno studio di ricerca economico

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Una classe di ricchissimi che si sono arricchiti grazie ai giochi della finanza e alle regole che li tutelano, a scapito di una enorme massa di poveri che diventano progressivamente più poveri.

E stiamo parlando del Paese europeo “top” con occupazione elevata, con produzione industriale solida e che si è sempre avvantaggiato moltissimo e a senso unico del sistema euro (e non solo) per le esportazioni, a scapito di tutto e di tutti. Nel microcosmo tedesco si riproduce ovviamente il macrocosmo europeo, con le medesime dinamiche: perchè il dominio esercitato sui Paesi UE attraverso le istituzioni europee è della Germania.

L’Italia fa parte dei Paesi poveri che saranno resi ancora più poveri all’interno del macrocosmo, per mantenere inalterati i privilegi del Paesi ricchi (quelli del nord) nonché della sua classe dirigente interna, che manterrà la sua posizione privilegiata soltanto avallando e sostenendo le regole del sistema. In Italia dal 2008 al 2018 in Italia sono triplicati i poveri assoluti e abbiamo 16 milioni di persone sulla soglia di povertà, senza contare che gli stipendi medi sono molto vicini a quella soglia, stiamo perdendo la produzione industriale e abbiamo una emigrazione da dopoguerra.

Dicano quello che vogliono i nostri illuminati Gattopardi, sempre pronti a rassicurarci e a dirci che va tutto bene, osannando il sistema: la situazione e i dati sono questi. E siccome ai Paesi ricchi ora serve un puntello, sapranno dove andare a trovare i soldi.”
nota di Cinzia Gamba

DUE FATTORI SPIEGANO IL DIVARIO PIÙ AMPIO
Sono due i fattori principali, secondo i ricercatori, che hanno contribuito all’aumento della disuguaglianza negli ultimi anni: le persone ad alto reddito hanno tratto maggiore beneficio dai profitti aziendali e dai rialzi delle azioni in Borsa, «mentre la stragrande maggioranza delle famiglie in Germania è rimasta indietro». Il 40% delle famiglie con i redditi più bassi non è riuscito a tenere il passo con l’aumento della ricchezza delle famiglie più benestanti. Secondo il rapporto – che tiene conto del mercato del lavoro con una disoccupazione ai minimi storici e un’occupazione piena, della crescita economica dal 2010 e degli aumenti salariali – il reddito disponibile è salito per il ceto medio ma non per i più poveri, con grandi disparità di trattamento tra chi percepisce regolarmente lo stipendio e chi no.

RICCHI PIÙ RICCHI
La stampa tedesca cita anche un recente studio dell’Istituto tedesco di ricerca economica DIW secondo il quale la ricchezza in Germania è distribuita in modo molto disomogeneo: l’1% dei tedeschi più ricchi ha quasi un quinto del patrimonio netto nazionale, il 10% ha il 56 per cento. Il 50% della popolazione è il ceto più povero, circa 40 milioni di persone. Tuttavia secondo DIW la disuguaglianza di ricchezza non è aumentata negli ultimi dieci anni in Germania.

Il settore delle retribuzioni molto basse continua ad essere molto ampio, mentre i super ricchi hanno tratto più beneficio dal boom della Borsa, dall’impennata dei prezzi nel mercato immobiliare, dagli alti profitti aziendali.

fonte: https://cutt.ly/Je29et6